lunedì 21 agosto 2017

La foto spiegata


    Luce sulla foto di Forte dei Marmi. Con tanta tristezza e preoccupazione. Sono tanti. Forse troppi.


Gli odiatori che scambiano due leggende per migranti
MAURIZIO CROSETTI per Repubblica

LA STORIA / LA FOTO VIRALE DI SAMUEL JACKSON E MAGIC JOHNSON SU UNA PANCHINA A FORTE DEI MARMI
Sono neri, stanno seduti a far niente su una panchina italiana (una nostra panchina!), dunque sono una vergogna. Forse, una minaccia. Passano sicuramente il tempo a spese dello Stato, allevando magari figli o nipoti potenziali terroristi. Come si permettono, via, sciò. Queste e altre reazioni razziste ha suscitato su Twitter e poi su Facebook una burla riuscita, che in apparenza racconta la solita vulnerabilità leggera dei social, ma in realtà rivela qualcosa di assai più profondo e grave: la psicosi dello straniero, il terrore del migrante, il tremendo pregiudizio che ancora cade addosso a chi non ha la pelle bianca, e siamo ormai nel 2017 in una delle più evolute (in teoria) società occidentali.

Il fatto è noto. Tutto comincia da una fotografia: il luogo, Forte dei Marmi; i soggetti, una leggenda del basket e una star di Hollywood. Si tratta di Magic Johnson e Samuel L. Jackson, cioè uno dei più grandi giocatori di pallacanestro di tutti i tempi e dell’attore che ha fatto più incassi ai botteghini nella storia del cinema, 7,42 miliardi di dollari in 68 film, con una nomination all’Oscar per Pulp Fiction. L’ex stella dei Lakers e l’icona di Tarantino se ne stavano allegramente seduti su quella panca al Forte, dopo un’estenuante sessione di shopping, come testimoniano le borse ai loro piedi, firmatissimi. Due miliardari a riposo, però neri. Migranti a sbafo? Di questi tempi, hai visto mai che qualcuno ci caschi. Se l’è detto Luca Bottura, autore comico piuttosto attivo sui social, che ha rilanciato la foto già postata da Magic Johnson e l’ha commentata così: «Risorse boldriniane a Forte dei Marmi fanno shopping da Prada coi 35 euro. Condividi se sei indignato! ». 
Centinaia di leoni da tastiera sono caduti nella trappola, ed era prevedibile. Ormai funziona così, prima si scrive (e si condivide, e si “cuora”) e poi si pensa. Ma il punto non è questo, il punto non sono i leoni sciocchi ma la ferocia della jungla, cioè una parte purtroppo non esigua del nostro paese. L’onda altissima di sdegno è andata avanti per ore, toccando abissi di miseria e vertici di comicità. 
A un certo punto Nina Moric, simpatie mai nascoste per CasaPound, si è aggiunta al coro su Facebook: «Vedere anche in località turistiche come Forte dei Marmi e Milano Marittima immigrati che bivaccano sulle panchine con i nostri 35 euro è veramente troppo». Non è dato sapere se dicesse sul serio, lei ha poi spiegato che stava ironizzando e comunque il caos si è ulteriormente gonfiato. Tantissimi odiatori hanno abboccato all’amo, svelando le loro più sincere e profonde pulsioni. Questo è il risultato di campagne d’opinione in totale malafede, populiste e volgari, che vorrebbero scambiare lo ius soli per un diritto di cittadinanza da concedere ai terroristi.
E siamo in Italia, non nell’Alabama del secolo scorso, ancora non abbiamo gli autobus con i posti riservati ai neri: noi siamo già oltre, se potessimo da quell’autobus li scaraventeremmo giù.
Per la cronaca, il cestista e l’attore sono in crociera su uno yacht da due milioni di dollari tra Capri e Portofino, e per festeggiare i suoi 58 anni Johnson ha speso 630mila dollari. Non sono bastati a sbiancarlo, ma siamo noi che dovremmo impallidire.

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