lunedì 22 maggio 2017

Rubrica


Un santo (quasi) al giorno.

Oggi finalmente ricordiamo un italiano, un grande e sfortunato, dipende dai punti di vista, italiano: Marco Pacione, nato a Chieti il 27 luglio 1963. Ha giocato tra l’altro nell’Atalanta, nel Torino, nel Genoa e in altre squadre. 

Fin da piccolo Marco si distinse per essere molto disattento: sbagliava classe alle elementari facendo infuriare le maestre che alla fine del primo trimestre gli consegnarono 15 pagelle, prendeva erroneamente autobus per andare alle superiori (tanto che i genitori una volta lo andarono a recuperare a Gorizia), pare abbia passato due mesi di sofferenza mettendosi le scarpe invertite, camminando come uno che si fosse sontuosamente cagato addosso, tanto che i suoi compagni lo avevano a forza costretto a passare le giornate di studio dentro lo sgabuzzino delle pulizie; molti a Chieti lo ricordano ancora quando sbagliò per parecchi giorni l’entrata in biblioteca, finendo invece nell’adiacente club massaggi cinese, cosa che gli procurò seri problemi alla vista, poi per fortuna superati.
Pacione, nonostante tutto, fu pronto per i grandi palcoscenici europei.
La sua perla più preziosa, indimenticabile, è la partita del 19 marzo 1986 a Torino contro il Barcellona per il ritorno dei quarti di finale di Coppa Campioni. Una prestazione indimenticabile, tanto che il portiere dei catalani, Urriticoechea, a fine partita esclamò: ”Pacione è stato un amico!”
In quel match le cronache ricordano le bestemmie di Platini nei suoi confronti e il record di pressione sistolica raggiunta da Giovanni Trapattoni, 340/140.
Marco sbagliò (o fece gioire molti) così tanto da trasformare lo sciagurato Egidio Calloni in Garrincha.
Il giorno dopo, in ogni dove, comparvero scritte a lui inneggianti da molti intenditori di pallone, contrari alla famosa equazione “Potere + auto = trionfi calcistici europei” , per fortuna mai fino ad ora confermatasi veritiera.
Marco Pacione viene ancora oggi venerato in molte zone d’Italia, ha molti club a lui dedicati, tra l’altro oggi più che mai in fibrillazione in vista di un match in terra gallese, il cui motto inconfondibile risuona sul globo “Pacione ti portiamo gratis a Papeete, se ci allontani il Triplete!”

(6. Continua)




Nessun commento:

Posta un commento