E' acclarato che un fatto per raggiungere
visibilità, deve oramai essere migliore o peggiore del precedente; l'abitudine
e l'assuefazione tendono infatti a normalizzare episodi che in tempi addietro
avrebbero ridestato la pubblica opinione. Ci siamo abituati ad esempio a veder
pazienti stazionare nei corridoi, in astanteria, non ci incazziamo più se
apprendiamo che qualche sventurato, rimandato a casa, sia morto poco dopo per
cause non accertate al momento della visita.
Per bucare questa "anomala normalità",
devono accadere eventi oramai di una tale portata, da far sprofondare in
dignità l'umanità dietro a licheni o vermiciattoli satolli tra zolle ed erbacee
(con tutto il rispetto per essi).
E' quello che è accaduto ieri a Milano, dove
un luminare, di 'sta minchia, e la sua consequenziale merdosità, è stato
portato ai domiciliari (ma guarda un po'!) perché intercettato a vantarsi di
aver spezzato un femore ad una poveretta di 78 anni, per allenamento in vista
di un'operazione che avrebbe dovuto eseguire successivamente, naturalmente a
pagamento: Norberto Confalonieri è il suo nome, la sua vera professione invece
è quella dell'insaziabile orco, coadiuvato nel suo merdirificio da altisonanti
multinazionali farmaceutiche, la Johnson&Johnson e la B.Braun, vampiresche
realtà ove tutti i pazienti valgono meno di una garza, a meno che non si
trasformino in centri focali di fatturazione per queste dorate società, che se
ci fosse una giustizia terrena, non dovrebbero neppure esistere in questa forma
malvagia, attanagliante ogni sentimento, ossia organizzate e predisposte al
lucro (sono sempre più convinto che se si fosse già scoperto un farmaco
migliore degli esistenti, ma meno remunerativo, quel farmaco starebbe dormendo
da chissà quanto tempo in qualche cassetto, perché tutto nella farmacologia è
business).
Scorrendo i verbali si nota anche un altro scempio intollerabile:
l'operazione eseguita ad una ragazza dietro suo consenso, inutile visto che
aveva interdizioni cognitive, e la successiva morte per le conseguenze dell'intervento.
Occorre mantenersi calmi in questi frangenti, cercando di rimanere nella
legalità: il luminare, dei miei coglioni, avrà un processo, con tanto di
avvocatoni al seguito. Passerà tanto tempo e forse chissà, la prescrizione ne
sancirà la fine classica per tipologie simili: la bolla di sapone. La rabbia
suggerirebbe infatti di spaccargli un femore, per fargli capire che effetto che
fa. Anche perché i processi, in questo stato proteggente ladri, evasori e
furbi, alla fine evaporano. Un femore invece, è per sempre.
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