martedì 28 febbraio 2017

Starbucks...nell'acqua!


Dunque son pronti a sbarcare!
L'enorme catena di caffetterie Starbucks, annunciata da palmizi e banani in piazza del Duomo a Milano, dal 2018 aprirà un megastore nel cuore del capoluogo lombardo.
Non contenti di averci convinto a festeggiare Halloween, dove tra un dolcetto ed uno scherzetto annusiamo la loro imbecillità, gli americani tenteranno a breve di modificare i nostri riti mattutini, di cui molti vanno fieri, me compreso.
Pronti quindi a vedere tra non molto festanti modaioli girovagare sul suolo italico con il classico bicchierone contenente liquido nero che, bestemmiando, alcuni convinti definiscono caffè. 
Pronti a modificare, sempre ossequiosamente, i termini a noi familiari in nome dei dio business. E pertanto: basta dire tazza piccola! Tell sarà la parola giusta! La media invece diverrà grande e la grande semplicemente "venti".
E già immagino chi entrerà convinto che chiedere del "latte" sia sufficiente per avere il classico bicchiere di latte appunto. Sbagliato! "Latte" sarà il caffèlatte! Dovremmo quindi aggiornarci, sfanculando le nostre abitudini, in nome e per conto di quello spazio enorme che Starbucks ci sta preparando, 2500 mq di locale?
Non sanno gli statunitensi che un rito mattutino, come quello della colazione al bar, necessita di regole spudoratamente ortodosse: il bar diviene per una ventina di minuti, il luogo ove consumare l'avvio della giornata e le modalità, il più delle volte, sono rigide e ferree; infatti proprio in virtù di un'abitudine consolidata, efficiente e rasserenante, se non per fattori legati a problematiche personali, si tende a non cambiare locale.
Il caffè al bar del primo mattino, richiede l'incontrarsi con le solite facce, ascoltando i soliti commenti sul tempo e soprattutto l'assaporare i giornali freschi, quasi intonsi tra cui svetta, idolatrata, la mitica Gazza. Mentre il bancone è strapieno di tazze ognuno dice la sua, tendenzialmente in un'ottica diversa rispetto a tutti gli altri.
Segue il commento del tipo, diciamo, naturalistico, su bellezze locali o trasmesse dalla tv, rigorosamente accesa su un notiziario.
Quindi il rito prevede l'eventuale giocata al superenalotto o l'acquisto di un grattino con la speranza, neppure troppo celata, di vincere per cambiar vita (tutti lo pensano nel locale).
Non esistono vincitori né vinti, conta il ritrovarsi, l'ascoltare le fregnacce di ognuno, esternando le proprie.
Il caffè deve essere rigorosamente ben fatto, secondo la nostra tradizione, che nel mondo è la migliore. Per questo il gestore del bar sta sempre attento a non presentare un caffè scialbo, acido, né troppo freddo.

Tutto questo costituirà un formidabile deterrente per chi vorrebbe portare mode e riti diversi dalla nostra normalità. Abboccheranno i soliti, quelli che grondano ansie modaiole, fini a se stesse.

Buongiorno


Aumento delle spese militari di 54 miliardi di dollari per arrivare a sfiorare i 600 annui. Fine della Obamacare, la legge che dava assistenza sanitaria a 10 milioni di poveri statunitensi. Taglio dei contributi statali alle scuole pubbliche. 
E ci si aspettava solo una voce di protesta, non arrivata, dai ricconi che vivono in villone lontani dalla realtà, impegnati nella caccia alla statuetta di zio Oscar.
Good Morning America.

Discussione


Si fa un gran parlare oggi di morte, di eutanasia, di suicidio assistito, alla luce di quanto ha deciso Dj Fabo. E' assolutamente una logica del nostro paese, affrontare i problemi non per evitarne conseguenze, ma solo dopo che qualcuno, sulla sua pelle, rispolvera l'ignominiosa patina di silenzio pilatesco che una becera classe politica, come la nostra, lascia depositare per ignavia, guardando altrove, che poi l'altrove si sa consiste nella tutela dei loro interessi di casta.
E' difficilissimo parlare in materia ma, presupponendo di essere in uno stato laico, occorrerebbe in primis tutelare e consolidare le aspettative dei cittadini, al di là di ogni schieramento filosofico di pensiero e di credenza, fermo restando che in materia è nettamente avvertibile la sensazione di camminare su un crinale pericoloso con ai lati, irte e scoscese discese ove pullulano orchi ed opinioni tipiche di questo novello medioevo culturale.
Già come antipasto molti hanno confuso i termini: la morte di Fabiano Antoniani non è stata eutanasia, bensì suicidio assistito. 
L'Adinolfi che è tra noi, vorrebbe blaterale di eutanasia, tirando in ballo costi e quant'altro di squallido concerne la vicenda. Non è così. DJ Fabo si è suicidato volontariamente, ha morsicato il bottone che ha aperto la valvola iniettante il liquido provocante la morte. 
Gli schieramenti sono chiari: i contrari, prevalentemente cattolici, parlano della sacralità della vita, in qualunque stato sia e che nessuno può permettersi d'interromperla perché essendo dono, non gli appartiene. Scuole di pensiero cattoliche assicurano che nel dolore fisico, nell'impedimento paralizzante, lo Spirito assiste i moribondi, alleviando il calvario senza speranza, senza risoluzione umana. Dall'altra sponda ci sono coloro che in virtù di un agnosticismo, di un ateismo o di qualunque altra filosofia umana, escludendo l'esistenza del divino, pretendono che lo Stato debba farsi garante della buona e dignitosa fine dell'esistenza allorché medicina e scienza ne escludano a priori una guarigione, decretandone conseguentemente l'ineluttabile morte.
Affiorano inoltre alcuni aspetti, a mio parere, di per sé gravi: quanto costa e quanto fa guadagnare l'accanimento terapeutico? 
Grande e grave quesito. Scordandoci che qualcuno impegnato e guadagnante nella sanità pubblica, operi per il bene dell'individuo, quest'aspetto necessita di ulteriori e soprattutto tecnici approfondimenti; Eluana ad esempio nei suoi diciassette anni di coma profondo, quanto avrà fruttato nelle tasche di fornitori di medicinali, di sondini, di altri palliativi? E non sarà quindi che, al solito, questa barriera, questo prolungarsi di tempi indecorosi, questo indegno girarsi dall'altra parte della classe politica, non sia frutto di timori di perdite di guadagni da parte delle multinazionali? 
Ed inoltre: quanto è necessario prolungare esistenze, quanto è lucroso creare padiglioni per ospitare coloro che rimarranno per sempre in balia di auto respiratori?
Vedo il marcio in ogni dove solo perché fondamentalmente mi sto rendendo conto dove vivo e chi intorno a me è delegato a guidarmi. 
Ed infine la mia indegna considerazione in merito: credo che l'eutanasia non possa essere attuata in quanto il medico di natura e, per Ippocrate, è destinato a curare, mai ad uccidere. 
Il suicidio assistito invece, essendo una scelta, dovrebbe essere oggetto di un'attenta, attentissima legge in materia, permettendo a chiunque, responsabile della propria vita, di agire come meglio creda, senza nessuna imposizione dall'alto, o dal basso, di chi finge di essere compartecipe con l'Alto. 
Sono invece favorevolissimo al testamento biologico, un atto di coraggio e di lucida autodeterminazione. Il no all'accanimento terapeutico non stride con nessuna fede, con nessuna dottrina, con nessuna filosofia.
Anzi: sarebbe un'ottima scogliera proteggente dal verificarsi di casi estremi, e ahimè numerosi, come quello di Antoniani. Senza accanimento terapeutico infatti, Madre Natura interverrebbe al solito, con naturalezza. 
Ma per questa legge, i nostri politici, di ogni sponda, sono timorosi e refrattari. Il perché e ancora lì davanti a noi: tutto quello che è un costo prolungato infatti, è un lauto guadagno per pochi. Che poi, a ben vedere, sono molti.   
   

lunedì 27 febbraio 2017

Mattina


Nel solito gustoso bar piacentino a far colazione, con paste e Gazza fresche, noto a fianco a me un signore con davanti a sé un bicchiere mezzo vuoto, che spero sia spuma bianca, ma non lo è. Finito di bere, ne chiede un altro e lo sguardo del barista e la bottiglia confermano la tristezza alcolica. Mi siedo a leggere ma il suo sguardo mi fa chiudere immediatamente il giornale. Basta che gli pronunci la classica frase d'ascensore "freddo oggi eh?" e il signore si siede davanti a me, presentandomi un compendio delle sue disavventure, confezionato sicuramente nelle ore di silenzio assordante che lo avvolgono da chissà quanto tempo. Lo ascolto senza proferir parola, primo perché non sono certamente in grado di consigliarlo e poi perché sentenziare che il vino al mattino faccia male, è inutile, visto che anche lui sicuramente lo sa.
Aveva voglia di parlare, di aprirsi, di snocciolare calamità, ingiustizie, soprusi, dolori. Compartecipo donandogli del tempo, assistendo mentalmente alla trasformazione della mia vecchia auto in una Ferrari triturbo e poi in un jet supersonico utili, visto l'ingigantir del ritardo, per arrivare in tempo ad un appuntamento. Quando ha finito di parlare mi guarda con gli occhi umidi, felice del mio ascolto muto, ma a lui utile per riordinare la mansarda buia e "ragnatelata". Mi alzo per uscire ed ascolto l'ultima frase, una domanda:"capita spesso lei qui?" seguita dal mimo delle pupille invocanti "dimmi di sì, dimmi di sì!"
"No, perché non sono di qui. A volte però vengo e se ci rincontreremo sarò felice di offrigli...un caffè!"
Sorride, come faccio anch'io. Per lui e per la certezza di quanto l'ascolto incondizionato sia molto più utile di filippiche, saggi comportamentali letti dall'alto dello scranno di chi si sente sempre migliore, credendo di avere verità, certezze in tasca, lugubremente forata.

domenica 26 febbraio 2017

Riconoscimento


Pur se si è messo a far pubblicità a Vodafone, se è sodale con il Bomba che gli ha elargito la ristorazione di Expo, senza far gara, devo riconoscere come l'autogrill di Farinetti a Modena sia un'eccellenza nella ristorazione autostradale e la focaccia genovese, che costa 4 euro e che ho dovuto mangiare non per gola ma come membro della CIFAB (Confraternita Italiana Focaccieri Amanti Bisunti) sia goduriosa come venire a sapere che i testimoni di Geova hanno suonato a casa Tyson, appena addormentatosi dopo notte insonne.

 

Son desto?


Sognare attraverso un filo logico con quanto hai fatto o stai facendo prima di addormentarti. E' sempre stata una speranza mai realizzata, o forse si ma non mi ricordo. Fino a ieri sera: dopo aver letto un articolo fantascientifico sulle civiltà extra terrestri, mi sono bardato di cuffie, visto l'ora, decidendo di rivedere in lingua originale "Colazione da Tiffany"

Ebbene: appena arrivato Morfeo, mi sono ritrovato in un'enorme stanza bianca, con veli mossi dal vento dove creature nemmeno troppo nauseanti, di bianco vestite, adoravano i loro dei; erano simili a noi, con lineamenti più marcati, quasi da vignetta umoristica, emettevano suoni strani, apparentemente senza senso. Facevano strane evoluzioni davanti ad altari raffiguranti simboli non riconoscibili. Giravo nell'enorme stanza senza pregare nessun dio, avevo con me solo il cellulare ed a un certo punto uno di loro mi ha fermato ed incuriosito si è chinato sullo smartphone. Al quel punto ho fatto partire la musica, credo fosse "Cadillac Ranch" del Boss e la creatura mi ha guardato in un modo che non poteva essere altro che apprezzamento. Improvvisamente, da dietro una colonna ecco apparire Audrey, solare con cappello simile a quello usato nel film per la visita al boss a Sing Sing, ballerine ai piedi ed occhiali uguali a quelli usati all'alba davanti alle vetrine di Tiffany, scendendo dal taxi. Sorridendomi e confermandomi la sua personificazione del Bello e del Soave, mi ha invitato a seguirla, cosa che faccio immediatamente sull'esempio di Orfini raggiunto da una telefonata del Bomba. Mi ritrovo a Parigi (vuoi vedere che le sinapsi dormienti hanno collegato Audrey, Tiffany e l'altro suo film "Sabrina"?) in un enorme prato. Lei passeggia in lontananza, portandosi il telefono all'orecchio. Squilla il mio e sento la sua voce, un mix di fragranze non riscontrabili neppure in un Brunello, m'invita a cena nel ristorante... non riesco a capirlo perché c'è una musica in sottofondo, "Moon River" che non smette mai e non mi fa capire una mazza. Scopro, risvegliandomi, che è il sottofondo del Ddv, tornato al menu principale. Interazione e viaggio nel tempo, per un sogno solo in apparenza a metà.

sabato 25 febbraio 2017

Quesito


"I computer non prenderanno mai il posto di quella componente, anzi paradossalmente la esalteranno, creando nuove opportunità di vita e di lavoro. In Italia più che altrove perché in fondo è quello che facciamo da sempre: produrre esperienze capaci di emozionare il mondo."
(Diario dalla California giorno 2 - Blog di Matteo Renzi)


Scusi Bomba: emozioniamo il mondo anche quando tiriamo fuori venti miliardi di euro per salvare delle banche che hanno imprestato soldi ad amici comuni, non miei, e che non rivedremo più, non gli amici (purtroppo) ma i soldi, invece di restaurare scuole, trovare lavoro al 40 % dei giovani disoccupati, accorciare le code alle mense caritative ove la presenza di nostri connazionali è in costante crescita?


venerdì 24 febbraio 2017

Raschiatina


La punta dell'iceberg è stata finalmente frantumata dall'arresto di sei persone, ma si chiamiamole così, il cui lavoro era, pare, ridurre in schiavitù un parco lavoratrici, purtroppo le dobbiamo chiamare così anche se il termine giusto sarebbe schiave, per i lavori agricoli nel sud. Dodici ore di lavoro nei campi per una paga inferiore a tre euro l'ora. Una situazione infangante qualsiasi conquista sociale dell'ultimo secolo, uno schiaffo alla dignità delle persone, un 43% di lavoro nero a gridare vendetta, diecimila euro di guadagno per un caporale, che a regola dovremmo chiamare in altro modo, scomodando la madre, 15 ore di lavoro nei magazzini di confezionamento, che quando vedo i nostri eroi modaioli predicare il bello ed il gusto mi viene sempre voglia di spaccare la tv ed uscire con pantaloni a zampa d'elefante, camicia viola, maglione arancio e calzini a pois alla faccia loro che vendono borse e cappottini a migliaia di euro, scorticando vite ed umanità! E poi i lavori di almeno dodici ore nei campi, perché all'agricoltore oramai non si da più un cazzo e questi allora si affida alle agenzie interinali che stanno al decoro come un testo di Fedez alla letteratura, e poi mettiamoci il meno grave, ma pur sempre mefitico, andazzo generale ossia una corsa al ribasso nei salari per una maggiore ricchezza di pochi, un'instabilità, un'insicurezza di fondo insufflata a giovani e meno giovani in nome di questa modernità che a me pare più medioevo, con il 40% dei giovani che non lavora, con voucher che svolazzano come coriandoli per la festa dei pochi eletti per stirpe o per prestiti bancari che mai salderanno, tanto alla fine li pagheremo noi, ed infine le piattaforme digitali, nuovo confine di questo schiavismo, con ragazzi in bicicletta a rischiar la vita per ingigantire il conto di facce da culo foruncolose, dedite a slide e calcoli apocalittici su risparmi di secondi, e su tutto le megariunioni di multinazionali con impomatati che credono di non essere umani e s'incazzano per non aver aumentato i guadagni, sfamanti interi stati, dell'anno precedente, come se la tendenza all'infinito non fosse sintomatologia di un cretinismo latente e fine a se stesso. Questo è l'iceberg. Ieri con quegli arresti si è raschiato solo la punta.

giovedì 23 febbraio 2017

Peccato


Guardi Ministro Orlando che le condizioni a mio parere ci sarebbero tutte: lei è spezzino, è anti "di tutti loro", è sulla carta più a sinistra del Bomba e si sa che in un partito di sinistra, occorrerebbe essere di sinistra. Con la sua candidatura alla segreteria ci sarebbero tutte le condizioni per meditare su un mio personale rientro. Ci sarebbero tutte, se non fosse per quella legge ferma oramai da due anni sulla prescrizione che lei tiene nel freezer per ordini precisi dello Sconfitto e dell'ex cameriere del Puttaniere. Peccato! Palese è infatti la sua subalternità al Pifferaio! Sarà per un'altra volta!

Aperitivo

 

Scusi se la disturbo ministro! Magari è indaffarato a preparar cena, o a contar i voucher che porta sul girovita. Volevo solo informarla che i contratti a tempo indeterminato nel 2016 sono diminuiti del 37,6%
Lo ha detto l'Inps! Buona cena, naturalmente!

Malattie spasmodiche


Questo anziano con il viso smunto e l'espressione persa, apparentemente potrebbe anche indurre alla compassione. Invece è Giovanni Berneschi per un mucchio di anni a capo di Banca Carige. Un monarca inossidabile e, si credeva, inattaccabile. 
Ma Berneschi era malato, di quel male oscuro e sperduto in ogni generazione che riduce il portatore ad arraffare denari, immobili, azioni, insomma qualsiasi risorsa per cercare, senza riuscirvici, di appagare l'arsura interiore, nascente da sinapsi distorte che portano l'ammalato a dimenticarsi che un giorno dovrà morire e che tutto sommato conviene godersi vita ed affetti prima che sia troppo tardi.
Invece il banchiere Berneschi ha vissuto, pare, diversi lustri ingurgitando a più non posso acquistando, come ritiene l'accusa, appartamenti e quant'altro a prezzi spropositati utilizzando soldi della banca, per poi dividere con altri i surplus deviandoli in società e conti correnti svizzeri.
Lo hanno condannato in primo grado a 8 anni e due mesi. I suoi compari, Ferdinando Menconi ex AD del ramo assicurativo a 7 anni, cinque anni e otto mesi al commercialista Andrea Vallebuona, quasi dieci anni all'imprenditore Ernesto Cavallini e poi via via altri sodali.
Hanno anche sequestrato 26 milioni di euro a Berneschi e tanti altri ai suoi amichetti. 
Ora, al di là del disagio a commentare le gesta di questo ex reuccio bancario, sorge spontanea una domanda, che poi è la solita: dove cazzo erano coloro che avrebbero dovuto controllare i flussi, le operazioni di Banca Carige? 
Come è possibile pensare ancora che il controllo di una banca sia più blando di un'omelia del Card Bertone?
Come è possibile che Consob e Banca d'Italia siano così squallidamente prone al volere di delinquenti? 
Al solito la storia mefitica di banca Carige ha anche il lato più oscuro: Berneschi imprestava soldi ad amici potenti i quali i più delle volte non li restituivano, mentre al popolino i prestiti venivano elargiti solo dietro la presentazione dei soliti 5 kg di carta bollata e non. 
E stiamo tutti insieme per aprire il portafoglio e buttare venti miliardi di euro dentro alle spelonche peggiori della casa di Alì Babà che chiamano banche! 
Un paese di merda alla fine, si nota soprattutto per questo inqualificabile comportamento e dall'assenza di dignità in chi guadagna centinaia di migliaia di euro all'anno, facendo finta di controllare. 
Mi scuso, ma dal cuore mi esce senza che lo possa frenare anche un'altra cosa: un sonoro e sontuoso vaffanculo a lor signori! 

mercoledì 22 febbraio 2017

NASA e mistero


La Nasa quest'oggi ha organizzato una conferenza stampa, alle 19 ora italiana, velata dal mistero, dove darà informazioni su alcuni pianeti lontani, fuori dal sistema solare.

Conseguentemente è scattata la curiosità in vista dell'appuntamento. Tra le ipotesi circolanti sul web, naturalmente, la più frequente è che sarà dato l'annuncio di una prova reale dell'esistenza della vita extra terrestre.

Come sempre in queste occasioni, mi sono mosso immediatamente e, grazie a contatti che pretendono l'anonimato, sono riuscito ad avere in anteprima lo scoop del millennio.


Pare infatti che, mediante il telescopio Hubble in orbita attorno alla terra e ad un mix di radiofari, si sia ricevuto un messaggio, composto da suoni impercettibili, tradotto successivamente da un pool di scienziati della comunicazione. Il messaggio ricevuto dovrebbe più o meno suonare così:


AASRT TRTO RRTEROFO DRTYUOME ççç §§§ 


E questa la relativa traduzione:


PRAMBIO AVETE DA GUARDARE CON QUEL CILINDRO?


N.B. 

(Prambio dovrebbe essere la traduzione terrestre associata all'organo di riproduzione di quella razza cosmica.)

Dallo sport


Il presidente del Porto, Pinto da Costa, si schiera apertamente a favore della scelta della Juventus di mandare in tribuna questa sera Bonucci per punizione a seguito del litigio del giocatore con l'allenatore. Ed aggiunge: "da fonti riservate sono venuto a sapere che anche il Pipita abbia urlato nello spogliatoio "Acciughino Allegri è un coglione!"

Grande capo



Se ci scandalizzassimo ancora per le omertose vicende che a volte si verificano in regioni quasi totalmente in mano alla malavita organizzata, oggi avremmo la certezza di quanto il pesce inizi a puzzare dalla testa, riscontrabile questo nella scelta scellerata, riportata soltanto da pochi giornali (gli altri infatti sparano in prima pagina la solita Virginia solidale con i tassisti i quali, avendo riposto tutta la loro vita nella licenza da rivendere, temono un catastrofico finale, per loro, della vicenda legata agli ncc), che colei che chiamava "grande capo" Salvatore Buzzi, già condannato per omicidio di tal Gargano nel 1980 e successivamente graziato dal Presidente Scalfaro e divenuto in seguito fondatore della cooperativa "29 giugno" in affari con Carminati nel sacco di Roma e tutt'ora in carcere, Buzzi che intercettato dai carabinieri disse la oramai famosa frase alla sua collaboratrice Pierina Chiaravalle "Tu c'hai idea de quanto ce guadagno sugli immigrati? Il traffico de droga rende meno" (fonte Wikipedia) ebbene: colei che lo chiamava appunto "grande capo" e che durante l'interrogatorio nel processo per mafia capitale esibì un ignobile siparietto, pullulato da ben 39 "non ricordo" alle domande del PM, lei deputata pidina al secolo Micaela Campana, è stata inserita nella commissione organizzatrice del prossimo congresso PD, come a dire che l'omertà a volte viene pure premiata, dispensando noi tutti, già fin d'ora, dal meravigliarci se in alcune zone d'Italia, l'Italia non ci sia più.