Dopo averla mal interpretata, al punto di volerla
stravolgere, dopo aver guidato per mille giorni il paese fingendo di essere di
sinistra, dopo aver stretto patti di ferro con potentati mai sazi, introducendo
riforme retrograde atte a scarnificare i diritti di un popolo, basti pensare al
feudale jobs act affidato al cooperante con i voucher attorno, dopo essere
stato coccolato da media senza dignità i quali, incensandolo e beatificandolo
han contribuito alla sua rovinosa caduta, dopo aver intrattenuto la nazione
intera con giochi di prestigio di alta scuola che tentavano, riuscendovi al
meglio, di distogliere la pubblica attenzione dalla cronicità di molti mali
nostrani quali corruzione, evasione, disoccupazione, pensioni d'oro, dopo tutto
questo, ebbro della sua sterminata pienezza di sé, del convincimento che le
regole costituzionali costituissero un intralcio al suo voler fare, strafare
per il bene di pochi, mascherandolo in sinistra premurosa, il Bomba avendo
perso alla grande il referendum, ci ha informato delle sue dimissioni da
presidente del consiglio italiano.
Contento come non mai per questo finale da
troppo tempo agognato, incautamente, m'accingo a sottolineare quanto segue:
-Il Bomba di dimetterà questa sera ma, purtroppo,
riceverà un nuovo incarico visto l'ottimo lavoro fin qui svolto in egocentrismo
e identificazione popolare di se stesso quale unico politico in grado di
affrontare i grandi mali italiani. Il che è tutto dire.
-La battaglia si sposterà sulla nuova legge elettorale.
Lo Sconfitto di Rignano all'interno del suo partito si scontrerà con una
melassa d'opposizione che per paura di esporsi lo ha contrastato, nella
scellerata campagna referendaria, con buffetti e borotalco, eccezion fatta per
Messer Baffino, ora vero avversario politico del Perdente.
- E' l'ora di finirla di considerare la seconda, o
prima, forza politica del paese come un'accozzaglia di inetti, incapaci e
fascisti, deridendoli e definendoli populisti, ogniqualvolta
commettano errori più o meno gravi, frutto d'inesperienza, vedasi Roma, città
capitale fino a qualche mese fa in mano ad una banda armata malavitosa,
gestente affari con tutti i rappresentanti dei partiti cosiddetti democratici,
a cominciare dal perdente PD.
- Se la democrazia versione Bomba si esprime in questi termini, con
un uomo solo al comando, con scelte irrispettose e irriguardose per il bene di pochi e potenti, con protezioni e denari elargiti ad un sistema bancario
da purificare, allora viva il populismo!
Quello che alla fine più conta è che non siano riusciti a mettere mano alla Costituzione, sempre più diga contro questo pressappochismo democratico, degenerante in consociativismo, annichilente uno
dei capisaldi della democrazia: l'alternanza al potere di forze politiche ben delineate e mai collaboranti in toto.
Alla faccia di Napolitano!
Tiè!
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