giovedì 29 settembre 2016

In verità


A questo punto sono il primo ad invocare chiarezza, pronto a disdire l'abbonamento al Fatto Quotidiano in caso di acclarata bugia. Mi domando infatti ove risieda la Verità, chi tra i media informi e chi, alterando, svii.

Prendete il titolo di oggi:


può essere una favola, può risultare panzana la notizia che le banche, alzando i costi dei depositi, cerchino di rientrare attraverso voci in estratto conto tipo "Parziale recupero dei contributi versati al neo costituito Fondo nazionale di risoluzione" come il Banco Popolare pare abbia in mente di fare a fine mese?


Voglio conoscere la verità e capire perché ad esempio nessuno, dico nessuno, abbia minimamente pagato per questi miliardi imprestati "alla cazzo" a società, persone, ritenute in seguito inaffidabili e generanti le oramai famose "sofferenze", ossia crediti inesigibili, quelli che, grazie ad amicizie, vengono accompagnati dall'epulona frase "col cazzo che li rivedi i soldi!", per intenderci.
Stiamo parlando di miliardi di euro, non di quisquilie. E allora mi devono dire dove sono andate queste somme immense e perché almeno uno di chi autorizzò i crediti, non sia attualmente in galera.

E oggi stesso invierò mail ai quotidiani più venduti, alle reti tv più in voga, allo stesso Campo con l'Orto. Spero mi aiutino in questa ricerca di verità. Vorrei sapere da loro se il non pubblicare queste notizie sia dovuta al fatto che le stesse siano baggianate oppure se, per servilismo... tutto debba tacere.
E' una domanda legittima, ritengo.

Vorrei sapere inoltre novità sul caso Etruria, sul coinvolgimento del padre del Ministro Boschi, famosa inventrice di eventi di Stato in America Latina, nella vicenda triste e dannata che ha spolpato undicimila obbligazionisti mandandoli in rovina.
A proposito: visto che il bacino di voti dei nostri connazionali all'estero pare essere attorno ai quattro milioni, votanti reali in genere un 30%, come credere alla farsa della visita istituzionale se a Buenos Aires la "Sorridente con il nulla attorno" ha concluso una specie di comizio davanti a mille persone con la frase "E' un referendum decisivo, potete decidere se cambiare il nostro Paese votando si, o se lasciare le cose come stanno."?
Insomma credo di aver diritto di conoscere la realtà dei fatti. Se appurerò che il giornale di Travaglio mente, non lo leggerò più. Viceversa, continuerò ad usare Repubblica, eccetto la sezione la Domenica, il Corriere per pulire i vetri di casa.
Siamo in democrazia, giusto?


Sperando che Massimo Fini si sbagli ("la democrazia continua ad essere un modo sofisticato, accettabile, elegante di metterlo in culo alla povera gente con il suo consenso.") attendo chiarimenti in merito, anche se la dichiarazione "Abbiamo fatto un lavoro importante" del rubicondo ministro Poletti riguardo all'intesa governo -sindacati sulle pensioni, mi fa presagire nulla di buono per il futuro.

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