venerdì 22 luglio 2016

Trudy


Stazione di Pisa. Corsa fugace per fumarsi una mezza paglia, in attesa che il treno riparta. Scesi i passeggeri in discesa, mi sporgo ed accendo, quando ecco arrivare lei, la salente. Una turista danese vincitrice del concorso "Topka bionda-Topka stupenda"?
No, ci mancherebbe. Arriva Trudy, la moglie di Gambadilegno. Ha con sé due valige enormi, taglia calibrata, uno zaino abnorme sulle spalle e uno davanti, dove credo riponga le merendine da sbocconcellare in viaggio. Domando "vuole una mano a salire?" con una tristezza infinita, quasi le avessi chiesto di ballare una mazurca, lei con un tacco 19 e io scalzo. Lei fa sì con la testa, aggiungendo "sono ingombranti ma non pesano tanto!"
Estikazzi (cit.) Trudy!
Maciste, esangue, avrebbe chiesto un aiuto! Ercole t'avrebbe mandata a dar via le ciap!
Cosa ti sei portata teco, Trudy? Il comodino, l'affettatrice da salumeria, un orso già scuoiato per le merende, gli amici della banda del paese con cui giocare a rubamazzo?
Estikazzi (ri-cit.) Trudy! Il polmone l'ho lasciato lì non per la paglia, ma per il tuo corredo! Occorrerà avvisare il povero tassista a cui ti rivolgerai, Trudy! Sarebbe meglio venisse con la benna!
Al pensiero che altri, sempre supportati dal destino, avrebbero magari ammirato una splendida danese, aiutandola ad imbarcare il suo bagaglio composto da un'unica, candida, piccola e soffice valigetta cosparsa di Nr 5, non resta che ridire Estikazzi! (Ri-ri cit.)

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