domenica 17 luglio 2016

No questo no!


Le chiamano coatte qui. Due sono in fila davanti a me al check in. Un effluvio di "Aò" di esse "zetate". Un diluvio apocalittico di "cioè" Stanno parlando culturalmente del prossimo tatuaggio. Fatti loro. Colpisce però una frase detta da una di loro: "Zai io e il mio ragazzo, cioè abbiamo, cioè deciso di farcene un altro! Una frase che, cioè c'è piaciuta un zacco! È di un attore che me piasce un zacco!"
Metto in pressione la coclea al punto di sentire le puzzette dei moscerini.
"Si, 'na frase de Gabriele Cirilli!"
No! Una frase di Cirilli tatuata?? Spengo l'audio! Mi stacco sensorialmente, diventando come il grande Ludwig!
No, non la voglio sentire la frase! Potrei avere una crisi respiratoria, riderei più che a partecipare ad un incontro con la Boschi sul referendum!
Passo e chiudo! Chissà però che frase può aver detto Cirilli... quasi quasi la inseguo...

 

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