domenica 19 giugno 2016

Pale Blue Dot


Agevolato dal tempo solo in apparenza inclemente (a proposito: nota rossa di demerito a quel galletto fesso che ha strutturato in questo modo gli europei mettendo di domenica solo due partite e per di più in contemporanea! Avrà pensato, dimenticandosi della potenza del dio Eupalla (cit.): ne metto solo due tanto la gente di giorno andrà al mare! Stolto!), dopo aver gustato e degustato ampiamente, dopo aver raggiunto il centro pennico della Terra, sto assaporando un libro dell'astrofisico Amedeo Balbi, avente come titolo la frase raggelante di Enrico Fermi "dove sono tutti quanti?" che era la scocciata constatazione di questa evidente e, forse, apparente solitudine umana universale, apparente perché il muro dell'invalicabilità della velocità della luce ci rende, viste le distanze, soli, mi si è riproposta davanti "Pale Blue Dot", il più potente callifugo conosciuto, un dissipatore di quelle menate in sinapsi che ti fanno rovinare giornate in pensieri futili e banali, obnubilandoti l'essenza su questo granello di pietra roteante, uno smacchiante unico di tenebre createsi dall'incertezza su come vestirsi per la serata, un antidoto eccezionale per l'eventuale rosicamento per la fiammante auto nuova del vicino.
"Pale Blue Dot" a tutti! 

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