domenica 26 giugno 2016

Cambio


Classico cambio vestiario di stagione. Vedo entrare in naftalina maglioni mai messi, con quella spocchiosa alterigia tipica della moglie che incontra al processo l'amante. In effetti paiono dirmi "ma che vita ci fai fare? Un inverno in armadio sperando ogni giorno di uscire e poi in letargo al caldo con quelle pastiglie che fanno una puzza infermale e il pericolo che quei bastardi d'insetti ci vengano a mangiare! Era meglio che ci lasciavi negli scaffali! Almeno c'era la commessa buona che c'accarezzava ogni giorno!"
Tento di rispondergli che il motivo del loro non impiego deriva dalla mia circonferenza ventrale in perenne aumento. Niente! non mi ascoltano tanto sono incazzati. Il loro colore appartiene ad una delle mie prime carenze psichiche, l'era del Blu, da cui Marchionne prese spunti per il suo abbigliamento. Ed ecco uscire la parte estiva, effervescente rintracciabile come l'età di un fossile attraverso gli strati di materiale depositativisi: età delle polo: di ogni colore, alcune anche irriguardose verso l'iride, di taglie che furono e che il mio inconscio crede un giorno di tornare ad indossare; con taglie strette persino a Fassino. Escono dalle scatole bofonchiando, come bradipi indefessi che conoscono il loro futuro estivo soporoso, lontano da macchie e lavatrici e nevrotiche mollette che appendono le altre nel vuoto e al sole! 
Ecco le camice a mezza manica, tra le quali s'evidenziano quelle dell'era degli Scacchi, un nevrotico acquisto di un paio d'anni fa che mi doveva far decidere d'andare in analisi. Un periodo oscuro, tanto che dalla voracità del possesso, furono annullati anche tornei regionali del famoso gioco per mancanza di scacchi. Alcune camice irriverenti di moda e geometrie, che non verrebbero indossate neppure dal gestore di una balera al massimo ospitante "Geppy e i suoi Geppini"
Ma il massimo sono, al solito i pantaloni, acquistati nell'era del Beige: una gradazione partente dal bianco impuro ed arrivante al marroncino sbiadito. Neppure il catalogo dei Ral di un rappresentante di vernici ha una simile varietà. Taglie che hanno percorso i principali momenti, dal tempo dei Negroni, taglie dal 54 in su, all'era del Fighetto, sotto il 52. Escono anch'essi accigliati, sperando nella solita placida estate senza scossoni. Gli unici che al solito si lamentano sono i jeans. Per loro il riposo non esiste. Ma li silenzio subito, agitando lo spettro di Cavalli e dei tagli che piacciono tanto a babbioni in pectore!

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