giovedì 5 maggio 2016

Ahihai!


Corrono come in un film ad alta velocità, scorrono immagini di strutto e lardi consumati in ridanciana spensieratezza, s'odono il trangugiar di nettari preziosi, di rossi corposi quanto la Ferilli, di paste condite allo spasimo, di faraone sbranate al chiaro di luna, d'intingoli pregni di ogni bene. Scorrono davanti alla giuria senza appello, con il timore reverenziale di un esito che già intravedo ed idealizzo come un'enorme insalata scondita inorridente anche un vegano, dove l'olio mancherà più che il neurone alla Picierno, nel nasello a vapore bianco come la noia, nell'acqua senza gusto che camallerò come un imbecille dall'Iper, soffrendo degli sguardi dell'indefessa controllore che adocchierà il peso del pane con solerzia maggiore dell'orafo olandese. 
Tempo di esami, di mannaie e di meditazione...

 

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