Rivalsa, faida, lotta interna, il potere davanti a tutto. È quello che emerge dalle votazioni del PD spezzino per la nomina del nuovo segretario provinciale. Ha vinto Federica Pecunia (nomen omen?) fedelissima paitiana e naturalmente renziana. Barli ha stravinto nel capoluogo mentre la Val di Vara con quel "simpaticone" di Cavarra, ha permesso alla Pecunia di asfaltare il candidato orlandiano. Al di là della facciata restano le macerie figlie di una guerra senza esclusione di colpi nata al tempo delle regionali, tra Ciccio Orlando e "Lella di tutti loro", battaglia prioritaria e, soprattutto, noncurante del disastro cittadino del capoluogo, ove due piazze delle quattro principali sono state divorate, svilite, svendute, fagocitate da tristi ed atroci errori gestionali nonché architettonici. Che dire di Acam, delle quindicimila famiglie che ancora scaricano merda in Morin davanti a turisti che confondono i miasmi con il profumo dei muscoli, ordinando successivamente, e comprensibilmente, bagna cauda nei ristoranti sul mare?
Che dire delle pavimentazioni cartonate sbriciolatisi in ogni dove, degli autobus incolonnati nella piazza senza protezioni con duemila studenti trafelati che corrono per andar a scuola, che dire della ciminiera sparante carbone bruciato ed inquinante più di questi ex rossi, ex ulivisti, ex di sinistra, proiettati verso il grande partito della Nazione di verdiniana concezione?
Nulla! Se non la constatazione amara che, grazie al padre di tutti i consociativismi, continueranno a regnare imperterriti in queste lande oramai solitarie ed oggetto di studio per longevità, inamovibilità, per lo stantio e prolungato permanere sulla tolda di questa Liguria atipica, insalubre ove regna da decenni il detto affaristico della combutta "destra-centro-sinistra" più longeva d'Italia:
pecunia (rigorosamente minuscolo) non olet!
pecunia (rigorosamente minuscolo) non olet!
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