martedì 12 aprile 2016

Lettera aperta


Caro Cigno,
quando giocavi nei colori meravigliosi della compagine imbattibile, eri inseguito da delle magiche stelline che vedevamo nei nostri occhi inumiditi dalla purezza della tua Arte. Ancora oggi, quando vado giù di catena per sconfitte ignominiose, riguardo il dvd con le tue mirabolanti gesta. La cartilagine bastarda ha interrotto la tua carriera indomita, le tue giocate immortali. Ma la tua cabina di regia resta intatta, il tuo senso del bello mai verrà offuscato da nessun fattore esterno. Per questo, Cigno ti chiedo di andare a far visita a quello che un tempo era un presidente di calcio! Fatti vedere, parlagli prima che accada l'irreparabile! Costui ha messo in mano quella che un tempo era la più forte squadra della Galassia, ad un mediano valido dal nomen omen, uno che dalle amicizie con Vieri dimostra il Q.I. posseduto. Vieni a spiegargli che per fare una squadra non serve mettere in direzione la figlia ornitologa, che il Pelato ha fatto il suo tempo, che di Sacchi in giro non ce ne sono più, che serve pianificare ed aspettare, affidandosi a mani esperte, ad allenatori seri e soprattutto occorre comprare gente valida non rutti in scarpette che di secondo lavoro vendono i pop corn nei circhi.
Vieni caro Marco ad illuminare nuovamente questa grotta oscura pullulante di personaggi che con il calcio hanno a che fare come la Santanché con la discussione costruttiva.
Ti aspettiamo!


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