martedì 05/04/2016
DIALOGO IMMAGINARIO CON IL NEUROLOGO
Grillo: il delirio di essere reali e il metodo del tenente Colombo
PERCHÉ LA GENTE RIMANE SORDA ANCHE SE ABBIAMO RINUNCIATO A 42 MILIONI DI RIMBORSI
di Beppe Grillo e il suo neurologo
Stavo guardando un pezzo sul pesce e il pomodoro. Tu dicevi: “Questi mettono nei pomodori il gene di un pesce e poi dicono che hanno dato una acceleratina alla natura… belìn ma quando, in natura, un branzino avrebbe pensato di farsi un pomodoro!?! Alla faccia dell’accorciatina, questi mettono i geni di pesce nel pomodoro perché non marcisca, magari è una cosa fantastica, però ditecelo!”. Sai forse qual è l’elemento distintivo di questo periodo storico e culturale? Il fatto che non è più possibile dare per scontato nulla. Ci sono molti pregiudizi sull’atteggiamento mentale che ha una persona quando dà qualcosa per scontato. Eppure si tratta di uno dei meccanismi mentali più intriganti, dal momento che poggia sia sull’interiorità sia sul senso sociale. Se io do qualcosa per scontato significa che immagino in modo automatico che l’esperienza sia condivisa in modo talmente “scontato” che non sia necessario dirlo.
Mentre ridevo per il pomodoro e il merluzzo, ho fatto una cosa che mi capita di rado, stavo riflettendo: il tuo comportamento, in quanto tuo, tendi a darlo per scontato, ma non lo è affatto per gli altri. Figurati quando rinunci a 42 milioni di euro!
Dal momento che tu abbandoni il Movimento (col cazzo!), secondo me sarebbe utilissimo vederti prendere delle posizioni, attraverso dei messaggi chiari, brevi, senza possibilità di replica alcuna, finalizzati proprio a evitare che le persone diano qualcosa per scontato riguardo al Movimento 5Stelle.
Se Virginia Raggi non vince a Roma, divento un serial killer di acari o mi do fuoco in piazza. Che dobbiamo fare: candidare la Madonna a sindaco?
Quando sento ripetere che il Movimento ha rinunciato a 42 milioni di rimborsi elettorali e non vedo la televisione gonfiarsi e diventare rossa, resto sconvolto. Ma chi cazzo rinuncia a 42 milioni? Detto questo, pensavo (ahahahah): com’è possibile che qualcuno possa permettersi di dire che il Movimento rappresenta la lobby di Casaleggio e Grillo, se ‘sti due pazzi sono partiti rinunciando all’equivalente di svariati miliardi di lire? Sai quel tipo, quella specie di Sgarbi dell’economia alla Gabbia? Ha detto così… non si ricorda che rinunciate ai soldi, ma dice che lo fate per i soldi: sei tu che dovresti denunciare lui per calunnia, non è il Pd che dovrebbe denunciare te! Prova a rifletterci: perché la gente sembra sorda a quei 42 milioni lasciati allo Stato? Pochissime persone fanno caso a quella realtà, che sarebbe sufficiente (con poche altre considerazioni) a vedere nel Movimento l’unica alternativa sensata allo sfacelo in corso.
Te lo spiego io il perché: la gente dà per scontato che non è vero, nessuno rinuncia a 42 milioni di euro: pertanto, anche senza dirlo, il cervello delle persone non lo rappresenta come reale. Il fatto che Di Maio, Di Battista e gli altri continuino a ripeterlo non fa che rinforzare il rifiuto mentale dei telespettatori, utenti, carne da macello che un tempo si chiamavano cittadini.
NON PRETENDIAMO i vostri voti Ma prima delle elezioni, pretendiamo che, se andate a votare, ci pensiate
“Se continuano a ripeterlo significa che non è vero”.
Ricordati, Beppe, che per il cervello “vero” e “falso” non hanno nulla a che fare con quello che pensiamo: sono gestiti dalle strutture più arcaiche del cervello, che soltanto in rarissimi casi la volontà riesce a influenzare, figurati tu. Il cervello pensa a “reale” o “non reale”… Il mio cane è qui con un impianto a tutto volume che trasmette funky, e non balla. Sai perché non balla e non caga la tv, beato lui? Perché per lui la tv non esiste, come la morte, ed è per quello che il cane certe volte se ne sta davanti alla tomba dell’ex padrone e pensa: “Questo qui è andato a nascondersi lì sotto, cambia un mucchio di odori, ma quando cazzo esce?”. Non sa che esiste la morte. Quindi non piange l’amato padrone: lo aspetta. Ok, quindi c’è un problema di “troppo per essere credibile”. E allora: se la consapevolezza dell’atteggiamento morale della gran parte dei componenti del Movimento non basta a farli stravincere alle elezioni, bisogna assolutamente fare qualcosa. Che cosa? Secondo me, l’unica via percorribile è proprio parlarne così, liberamente, chiedendosi davanti a tutti come sia possibile che le persone siano raggiunte in maniera non efficacissima, ma solo abbastanza efficace, da queste differenze madornali fra il Movimento e il resto del mondo politico. Se non ne parliamo così, qualunque altra cosa sarebbe manipolazione; ma, conoscendoti, so che hai così pochi scheletri nell’armadio che te lo puoi permettere.
Si dà per scontato che le cose che proponiamo non siano vere: e questo perché nessuno rinuncerebbe a 42 milioni...
Sai come fa alle volte il tenente Colombo? Ci sono delle scene in cui “si riduce” a chiedere direttamente al colpevole come deve fare per incastrarlo! Il suo metodo consiste proprio nel condividere, addirittura con il bersaglio di un’indagine, i dubbi e le incertezze dell’investigatore. Per me resta il personaggio più geniale mai inventato!
Se tu concedessi un’intervista, o pubblicassi degli articoli, in cui ti domandi come sia possibile che la gente non sia sconvolta dalla novità del Movimento – attraverso la logica che ti ho esposto sopra – raggiungeresti le persone con un messaggio che verrebbe pure creduto. Senza ricorrere alle manipolazioni alla renzi (scusa il minuscolo, ma non ce la faccio a usare la maiuscola con il Bomba).
Io sto facendo degli esperimenti. Chiedo alle persone: “Cosa ne pensi del fatto che il M5S ha rinunciato a 42 milioni di rimborsi elettorali?”. Le risposte mi confermano la necessità di saltare l’ostacolo che nasce dal meccanismo di dare per scontato che non è vero. La più carina è stata: “E grazie… Grillo è un miliardario!!!”. Come se una persona molto benestante potesse avere tutti soldi del mondo semplicemente volendolo. Credimi: il cervello umano ha molta più facilità a credere questo, piuttosto che riflettere sulla dimensione morale del Movimento. Non è possibile sottoporre il pubblico a un simile stravolgimento delle cose senza spiegarglielo! Le alternative sono due: a) diventare gradualmente come gli altri; b) cominciare a darsi fuoco in piazza.
Tu hai l’ironia necessaria per capire che la seconda è la migliore rappresentazione mentale possibile di ciò che state davvero facendo. Non voglio vederti un giorno davanti al Grande Orologiaio che ti dice: “Signor Grillo, lei ha voluto ostacolare le leggi fondamentali della natura! Ha voluto essere sincero con il popolo!”.
La logica di un comico consiste nel raggiungere quella parte di noi che apprezza la verità, la percepisce come un fatto artistico. E, grazie al comico, finalmente vede qualcosa che prima non vedeva. Ma il comico soffre tutta la vita perché non si capacita del fatto che questa operazione di smascheramento della vera verità non abbia effetti pratici nel mondo.
Non credo che molta gente viva meglio il proprio sconcerto perché il comico le ha spiegato la realtà sotto un’altra prospettiva. Il paradosso della comicità sta in una piccola palude mentale che abbiamo tutti nella scatola cranica: la verità per noi non è una guida, la guida la teniamo in considerazione quando è reale e non quando è vera. Perché siamo dei coglioni, perché la mente ancora non comanda nulla ed è ospitata da un cervello piuttosto infastidito. Questo è triste quanto il fatto che esiste una persona bella su mille e solo una su un milione ragiona in modo creativo! Marcellus Wallace direbbe: “Questa è una merdosissima realtà della vita di fronte alla quale il tuo culo deve essere preparato”.
Io non sopporterei l’idea che il Movimento non vincesse queste elezioni! Se succede divento un serial killer di acari con la lente e un minuscolo spray! Qualunque cosa va fatta per evitare questo rischio. Se Virginia Raggi perdesse, tanto varrebbe ritirarsi! Che bisogna fare ancora? Candidare a sindaco la Madonna?
Se il M5S perdesse, mi sentirei come mi sento quando sto aspettando che le funzioni vitali riprendano grazie a quello che ho fatto ma, invece, il paziente diventa grigio… le labbra blu… la pupilla si fissa proprio come se la natura mi stesse mandando affanculo e se tutte le macchine e farmaci e procedure che ho messo in atto fossero ridicole. Una forma di sconfitta insopportabile ai non addetti ai lavori potrebbe demoralizzare il Movimento a livelli irreparabili.
Quando si verificano simili fallimenti, magari lavorando insieme a un collega trentenne, la mia preoccupazione principale è di tenere insieme lui, come la tua ad esempio è di tenere insieme Di Maio. Non tenere più presente me stesso è ormai la mia dote professionale più importante.
Ma tu sei un comico, Beppe, sei un fottutissimo artista, grazie al cielo non sei costretto a imparare questo genere di cose. Però, per pochi quarti d’ora ogni tanto, per te come per gli altri leader sarebbe indispensabile conoscere bene questi meccanismi. Renzi li vive direttamente senza saperlo, mentre noi li conosciamo: grande differenza.
Quindi: se nessuno vive meglio il suo problema con le azioni Parmalat per quello che ha detto Grillo, è anche vero che molti hanno venduto le azioni ascoltandoti. Ecco dove “vero” diventa “reale”. Io lo chiamo “realismo demenziale”. Non so se lo sai, il termine medico “pensiero concreto” indica una delle forme più estreme di imbecillità. Ma siamo tutti un po’ imbecilli: sul 90% del mondo conosciuto non capiamo nulla.
E poi tutto è relativo, caro Beppe, se si tratta di trasformare il Paese seguendo un movimento fondato da un comico, allora è peggio che parlare di termodinamica! Altro che aspettare che il merluzzo si scopi il pomodoro!
Di fronte a certe problematiche anche Einstein può passare per imbecille. È accaduto davvero: la gente non ama ricordare che Einstein scrisse ai capi di Stato maggiore e al presidente degli Stati Uniti tentando di dissuaderli dall’usare la bomba atomica!
Tornando a bomba: se non facciamo qualcosa subito, quello che continuate a ripetere come verità non verrà mai letto come realtà. La scarpa sinistra prima di votare e la destra dopo: quella rischia di restare l’unica realtà.
L’unica cosa da fare per essere certi di vincere è semplicemente ammetterlo pubblicamente: capisco che sembrerete incredibili, anche perché non siete neppure re magi che portano doni. Ma semplicemente avete il delirio di portare un minimo di correttezza fra chi deve amministrare la cosa pubblica. Quel minimo di correttezza che una persona pretende dal suo televisore, dal suo forno a microonde. Correttezza intesa almeno come funzionamento appropriato. Non come corsa alla verità assoluta.
Italiani! Nessuno pretende i vostri voti. Però, prima delle elezioni, pretendiamo che, se poi andate a votare, ci pensiate almeno per un istante.
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