giovedì 31 marzo 2016

Preso!


Da tempo immemore l'ho scanzonato. Fingevo dialoghi tra lui e i compari paonazzi in cui si lamentavano di aver poco caviale, si schernivano della povertà.
Ricordo vignette in cui questo boss paonazzo, quand'era Segretario di Stato, portava libri da leggere a Papa Benedetto XVI al fine di distoglierlo dalla quotidianità che il nostro, teorizzavo, gestiva in modo quasi illegale, presuntuoso ed onnivoro.
Lo chiamavo il dottor Bertone, che è anche cardinale, evidenziando quindi la sua vera mansione, l'intrallazzatore per fini non prettamente caritativi, così almeno parrebbe. 
Ma, come sempre, la realtà ha superato la fantasia, il cazzeggio polemico e a volte fuorviante, insomma: la satira.

Potevo io allora immaginare che questo dottore, che speriamo cessi di essere anche cardinale, avrebbe potuto farsi girare 422mila euro, dalla Fondazione Bambin Gesù che si occupa della cura dei bambini malati? 

Potevo arrivare a ipotizzare che sempre codesto finanziere, in paonazzo, destinasse quella cifra vomitevole (quattrocentoventiduemila euro!!!) per ristrutturarsi la magione all'interno del "VaticanoAlìBabà" di centinaia di metri quadri e con una terrazza che grida vendetta e che pare abbia fatto incazzare anche tal Giovanni di Pietro Bernardone, conosciuto come Francesco d'Assisi e noto per la sua mansuetudine, la sua santità, il suo amore per pace, natura e creato, e che pare abbia dato un calcio in Paradiso ad un candeliere, visionando le immagini della bicocca del nostro boss paonazzo?

Potevo fantasticare che in seguito a degli spifferi provenienti da libri scritti dai baldi Fittipaldi e Nuzzi, i quali sono stati incriminati per aver portato a galla nefandezze macroscopiche che in qualsiasi altro luogo non sulla carta santo come il Vaticano, gli avrebbero riservato ovazioni, pacche sulle spalle ed applausi, mentre invece in quei meandri subiscono un processo, il nostro cardinale, per discolparsi, dichiarò di aver tirato fuori 300mila euro dai suoi risparmi ed inoltre di aver effettuato una donazione alla Fondazione Bambin Gesù di 200mila euro, dimenticandosi che qualcuno avrebbe potuto riflettere sul fatto che un cardinale, un uomo votato al servizio della Chiesa Universale, potesse aver incamerato mezzo milione di euro ed oltre, considerando che sicuramente il nostro non sia andato in bolletta per l'esborso? 
Come cazzo avrei potuto immaginare tutto questo? 

Nemmeno Spielberg, i Fratelli Grimm, Walt Disney sarebbero arrivati a tanto! 
Nemmeno sbronzandosi in taverna, Odifreddi, noto ateo, avrebbe potuto costruire una merdosa storia quale è stata tutta questa serie "Bertone ed il restauro alla faccia dei bimbi malati". 
Nessuno, neppure dei satanisti incalliti potevano scendere fino a queste tetre profondità di malaffare, ove il diabolico è tanto presente da far inorridire coscienze e cuori di persone per bene. 

Il dubbio, simile alla presenza o meno di Satana nel mondo, ha creato uno stallo in merito tale da calmare le acque e le polemiche sul personaggio. 

Fino ad oggi.

Perché grazie agli eroici giornalisti de L'Espresso, ora sono saltate fuori le prove. 
Prove sbugiardanti il dottore paonazzo. Prove inconfutabili tramite carteggio tra lo scellerato economista cardinale e il suo beota e prono adepto Profiti, a capo della Fondazione Bambin Gesù. 
Consigliandovi di leggere L'Espresso in edicola, ecco la lettera di Profiti a sua Eminenza, si fa per dire:





Sarebbero a carico della Fondazione, si legge. 
Togliamo soldi alle cure dei bimbi malati e ci occupiamo della sua futura dimora, si rilegge.

Par di sognare! 

Ma il nostro, che sempre ha dichiarato di essere all'oscuro di tutto come ha reagito a questa missiva? 
Già! Come ha risposto? 
Ma dai, a tutto c'è un limite! Vuoi che un degno cardinale non rinunci, adirato, ad una proposta tanto oscena quanto terrificante? Vuoi che non esorti la Fondazione ad aumentare sforzi e denari per curare i piccoli infermi, colpiti da malattie terribili, piangenti, sofferenti?
Dai! A tutto c'è un limite! 

Mica vero...


  Al di là dell'intento di risarcire tale esborso, eseguito in seguito solo perché cuccato dal giornalista Fittipaldi e per un importo di 200mila euro contro i 422mila accertati delle spese accollate alla Fondazione, il fatto principale della missiva è un altro: Bertone sapeva. Ne era al corrente. Forse, pare, ne fosse addirittura l'ispiratore. 

Pazzesco! 

Altra lettera: la ditta incaricata dei lavori che chiede a Profiti di subappaltare i lavori a società straniera, con sede a Londra. La Castelli Re è di proprietà di Gianantonio Bandera, amico personale di Bertone, nominato tempi addietro quando il paonazzo era cardinale di Genova, membro del "Magistrato della Misericordia" (mi viene da ridere più che se stessi vedendo Muraglie con Stanlio e Ollio! Misericordia! Ma fatemi il piacere, cialtroni!) che amministra beni immobili della chiesa ligure. 


E Profiti che naturalmente accetta la proposta e paga da conti accesi dalla Fondazione presso lo IOR (mammaliturchi!) e l'APSA (al peggio non c'è fine) su estero, per motivi riconducibili alla cattiva situazione finanziaria del Castelli.



Dopo tutto quanto enunciato, mi è preso un'angoscia indescrivibile, un'amarezza nauseante, un'apatia figlia di questi traffici tanto beceri da sconvolgere coscienze anche se fossero stati compiuti da malavitosi della peggior specie, figurarsi da un cardinale. 

Buona giornata. Anche se sarà duro rimaner in cresta! 

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