Ha un bel dire e fare il segretario della Camera di Commercio Stefano Senese nell'incensare i lavori di Piazza Moviola, già Europa, prossima all'inaugurazione, forse a giugno (chissà!) ma d'altronde il nuovo nome viene proprio da questi ritardi; piazza che, per chi da giovane l'ha calpestata giocandoci a pallone, rappresentava appunto nel suo aspetto, che non tornerà, la giovinezza e la protezione del civico sull'individuo. Che il suo aspetto sia migliorato, dopo i lavori per i parcheggi sotterranei, non è focale al momento. Al tempo del loro inizio, tre anni fa, le rassicurazioni dei soloni imprenditoriali furono chiare e nette: la piazza sarebbe ritornata alla cittadinanza nel suo format classico.
E invece?
Via la vasca, via la pavimentazione perché, si è scoperto recentemente, la nuova struttura non l'avrebbe retta per via del peso (come se i calcoli li avesse fatti Strina), via gli alberi perché le radici non hanno più lo spazio necessario per alimentarli, via le panchine e soprattutto Senese e la banda camerale non vogliono più pagare il conto dei lavori che, probabilmente, ricadrà su di noi!
È proprio questo pensiero generalizzato, alla Senese, che stride coscienze ed intelletto: "Inizia ogni lavoro che vuoi, modificalo a tuo piacimento in corso d'opera, tanto alla fine i coglioni che abbiamo intorno digeriscono tutto e dimenticano!"
Se così fosse, a chiunque lo pensi, vada il mio incondizionato vaffanculo.
Naturalmente senza restauri di sorta.
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