mercoledì 30 marzo 2016

Ci siamo!


Grazie a tal Gracia de Torres, un'anonima nell'anonimato scalpitante in notorietà più che Salvini alla ricerca di visibilità da terrorismo, forse possiamo finalmente asserire senza paura di venir contraddetti, di essere arrivati al capolinea. 
Questa signorina, sconosciuta per fortuna ai più, partecipa ad un programma la cui eliminazione dalle trasmissioni umane, dovrebbe essere uno dei punti principali delle Nazioni Unite se vi fosse un progetto universale per abbattere il pericolo di idiozia sul pianeta: l'Isola dei Famosi. 
Non l'ho mai visto e mai lo guarderò. Come non ho mai visto, vantandomene, una trasmissione di Mario De Filippi. Lasciatemi almeno questa gioia e vanto.
Leggendo però apprendo uno sfacelo: questa Gracia è andata oltre, superando il fondo già di per sé profondo, molto profondo in cui siamo piombati da quando il tiranno pregiudicato vent'anni fa, con l'appoggio di quelli che solo a parole lo combattevano, si è appropriato delle nostre libertà, della nostra mente, obnubilandoci per fini assuefativi al fine di spadroneggiare insieme a tutta la casta, prona ai suoi voleri. 
Questa poveretta volendo dare un senso alla vita, una via costellata di stelle cadenti e caduche, ha pensato bene di migliorare il suo lato B, in nome e per conto dell'ideologia attuale che vuole normodotati in intelletto e cuore, attorniati da presenze lugubri di umanoidi ripieni come capponi di siliconi ed affini, in nome di una resistenza all'età biologica, farsa dell'umano, che per fortuna non aggiunge un nano secondo al termine dell'esistenza. 

Guardate la foto:


Notate quei due palloni trasformanti e miglioranti, per lei, il sedere? 
Bene! 
Questo è il capolinea. Oltre credo non vi sia più nulla. Se una ragazza, carina che dalla Natura ha ricevuto grazia e bellezza esteriore, arriva a pensare di migliorare ulteriormente una parte del proprio corpo destinata principalmente a bisogni corporali, direi che siamo arrivati. 
Non ci resta che levare lo sguardo e, grazie a questo segnale incontrovertibile, attendere la nostra liberazione. 
Fate presto, liberataci, che altrimenti, con sommo dolore, prima o poi ci ritroveremo con un nuovo e più profondo abisso. 
E oramai non siamo più certi di riuscire a sostenerlo! 

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