domenica 3 gennaio 2016

Appello


Non so quanti leggete questo mio blog, non me ne frega nulla, nel senso che non ho aspirazioni di lucro né di dominio intellettuale. 
Scrivo perché mi va, mi piace, mi sprona a guardar il giorno in positivo. Medito, rumino e m'incazzo oltremodo, vedendo le quotidiane prese per il culo che "altri" perpetuano ai danni di chi crede in valori che dovrebbero essere comuni, nell'onestà, specie quella intellettuale. 
M'incazzo: vedo il nostro Presidente che dal tinello traccia la solita litania di cose che non vanno: giovani senza lavoro, 122 miliardi di euro evasi ogni anno da chi, lestofante tra i lestofanti, ladra ai nostri  danni pur continuando ad usare del bene pubblico, passeggiando in viali illuminati dalle tasche di colori che, come me, paga tutto per via del fatto di essere un coglione DOC e che conseguentemente i soldi per le spese del carrozzone gli vengono prelevate alla fonte; soliti discorsi "fuffa" recitati dietro lauto compenso, centinaia di migliaia di euro all'anno, facente parte del coro piramidale di coloro che da decenni ci chiedono sacrifici, rimanendo impassibili e sereni nel continuare ad arraffare stipendi da favola, bonus leggendari, in barba a tutto e a tutti. 
Sì! Sono populista in questo! Sì! Questo è un discorso populista! Cazzo se lo è! E questo vaffanculo? Pure! 

Ma non sono questi discorsi la centralità di quanto vorrei dirvi: il fato, il destino o chi per lui, mi ha concesso giorni di libertà oziosa assoluta, spauracchio per chi crede che la vita sia infinita e che occorra spenderla il più possibile dietro a riunioni, meeting e slide cazzose ed inconcludenti. 
Ebbene, in questo momento di dolce far nulla, una cosa l'ho fatta: leggere.
Vi prego di ascoltarmi in merito: leggete, leggete, leggete! Leggete quel che vi pare, ma leggete! 
Oh dei della vita! 
Quanto tempo ho sparso per nulla! 
Quanto seme infruttifero ho dilapidato senza ricevere nulla in cambio, senza ottenere benefici incommensurabili! 
Quanto sciocco, stolto ed infimo sono stato a non far andar la cervice in modo degno della sua potenza! 
Un onanista del sapere, uno sperperatore di saggezza, un infimo sguattero devoto al nulla! Ecco cosa sono stato! 
Mi sono perso la bellezza, la straordinaria potenza di acquisire nozioni, sensazioni, perplessità, dubbi, partenze, ripartenze, arrivi, voli, viaggi mentali fantastici, robustezza interiore, capacità di decidere, di scegliere, di sfottere, di cucinare concetti, di farli miei, di farli nostri, di metabolizzare bellezza, di contemplarla, di assaggiarla, di gustarla, di ruminarla, di trasmetterla. 
Tempo perso, tempo andato, dolore per tutto quanto dilapidato. 
Ed ora, come il padre di tutti gli sciocchi, eccomi ad ansimare, a divorare qualunque cosa mi capiti a tiro: dai bugiardini medicinali a Guerra e Pace, da un articolo sulla riproduzione del koala, al Giocatore di Dostoevskij (letto in un giorno), da Cosmo di Onfray a "Strano ma vero" della Settimana Enigmistica! 
Questa foia, questo sbrandellamento intellettuale, quest'ansia fagocitante, nasce dal poco tempo che mi rimane essendo già al di là del mezzo del cammin di mia vita (non fate discorsi a cazzo in merito: anche se vivessi sino a 90 anni, cosa che escludo, cosa me ne faccio di anni in cui sorriderò a chi mi innesterà il catetere chiedendogli il mio cavallo bianco da Imperatore d'Europa?) nasce dal fatto che mi sono accorto, dopo aver dilapidato anni in inezie, di quanta bellezza ci sia attorno a me, inesplorata con somma dabbenaggine! 
Ed è per questo che dico a chi è giovane, forte e pimpante: leggete cazzo! Leggete! Prendete un ramo, un viottolo, sforzatevi e vi troverete in poco tempo in una landa inesplorata dove il senno è sovrano, dove bellezza e saggezza vi fioriscono accanto. Dove le fauci vi si apriranno spesso, manifestando stupore, calore e forza.
Lasciate stare tutto quanto sembra messo lì ad hoc da chi vuole le nostre menti sbavanti ad una D'Urso, sofferenti per il divorzio di Belen, preoccupate per il PIL o per quel cazzo di debito pubblico, da noi non contratto. 
Lasciateli marcire, lasciate ogni insenatura che ha una sirena attraente e provocante, che vi invoglia a sedervi alla playstation o a vedere un video di un idiota su you tube che vi fa ridere per ricordarvi il grado di imbecillità raggiunto o per chattare con uno a fianco a voi, evitandogli di parlare, grande traguardo per loro che ci vogliono proprio così, imbelli e silenti, paurosi e timorosi, balbettanti e rosso paonazzi davanti ad uno/una che ti chiede di andare al cinema con lei/lui.
Leggete cazzo! 
Che non succeda tra una ventina d'anni, quando io sarò già carbonio su Plutone, che dobbiate sentire la stessa ansia impotente che mi pervade ora, che mi sconquassa in core e testa, che mi fa prendere a calci una parte di me, adiposa ed inconcludente, a cui ho affidato il timone per lustri! 
Leggete su carta, su kindle (a mio parere molto ma molto utile e a differenza dell'Ipad (che reputo sempre la migliore invenzione dell'umanità seconda solo alla ruota per via del fatto che se quest'ultima non fosse stata inventata, non mi avrebbero consegnato il mio mitico tablet) ti fa concentrare maggiormente sulla lettura evitando navigate inutili o giochini senza senso) leggete i classici, i contemporanei, cercate un filo logico oppure andate a sentimento! 
Fatelo e non ve ne pentirete! Anzi: vi sentirete meravigliosamente liberi e fieri di voi stessi! 
Ah! Un'ultima cosa: leggete di tutto.. ma lasciate stare Moccia!!!!
Buon anno! 

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