La bellissima striscia satirica settimanale di Stefano Disegni, sul Fatto Quotidiano di oggi, mi ha fatto riflettere oltremodo sulla deriva spirituale che le grandi religioni hanno intrapreso, nel corso dei secoli. Se attuamente l'Islam ha delle punte di inaudita violenza, tali da offuscare l'intero messaggio di amore e che per la troppa presenza di "galli nel pollaio" pare non riesca a prenderne distanza netta e precisa, occorre però riflettere sul passato del cristianesimo e sulle sue malefatte, crociate e missionari sanguinari in primis e sulla gestione mafiosa dei beni terreni degli ultimi decenni. Il messaggio univoco delle grandi religioni monoteistiche è uno ed uno solo: Dio è Amore. Che si creda o no, questo univoco ed indissolubile concetto sta dalla parte dell'Umanità. Le visioni differenti, gli innalzamenti a precetti di stravolgimenti filosofici, di codicilli portati a precetti, di tornaconti egoistici trasformati in verità, fanno parte della demoniaca modulazione di concetti atti ad asservire menti e cuori per soddisfare brame di potere.
Riecheggiano le parole evangeliche tratte dal Vangelo di Marco e proferite da Colui che per i cristiani è il Figlio di Dio: "Bene ha profetato Isaia di voi, ipocriti, come sta scritto:
Questo popolo mi onora con le labbra, ma il suo cuore è lontano da me. Invano mi rendono culto insegnando dottrine che sono precetti di uomini. Trascurando il comandamento di Dio, voi osservate la tradizione degli uomini. E aggiungeva:"Siete veramente abili nell'eludere il comandamento di Dio, per osservare la vostra tradizione."
E si sa che l'abilità per il potere è opera del maligno. Sempre ammesso che esista.
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