sabato 3 ottobre 2015

Chari di falce rossa


Li accomuna il parlare strano. 
Uno ha la "evve" francesina, leggermente ammosciata, al punto da tonificarlo sino a divenire un borghese. L'altro ha la "effe" multipla, alla Gatto Silvestro. 
Ricorda nella parlata il Buster Keaton che abbiamo insediato sul Colle più alto.

Fausto e Niki, potrebbero dal nome essere coppia comica e forse lo sono stati, hanno svolazzato sul panorama politico italiano ergendosi a difensori dei deboli, a combattenti delle ingiustizie. A volte, solo raramente, sembrava quasi recitassero un copione che garantiva loro privilegi impensabili agli udenti i loro moti rivoluzionari. 


Fausto un giorno, tra una supercazzola e l'altra, assurse verso il terzo scranno più nobile della Repubblica, quello di Presidente della Camera. Un inusuale incarico per un compagno del suo stampo. Gli amici ed i simpatizzanti furono fieri di aver tale battagliero spadaccino in cotanto ruolo istituzionale. 


Niki invece dalla Puglia lanciava rossi strali contro la discriminazione, auspicando l'avvento di una sinistra egualitaria, di un rispetto per i lavoratori che ancora manca e forse mancherà per sempre. Venne poi sorpreso a fare il ridanciano con chi a Taranto, in nome del lavoro, assassinava operai e bimbi per rimpinguare sino a scoppiare, le enormi tasche familiari. 


Fausto, terminata la legislatura, prese il malloppo che gli spettava in quanto Presidente della Camera, agguantò la pensione non certamente simile a quella che compagni inferiori riescono a percepire dopo 40 e passa anni di fatica, ammesso che rimangano in vita e sparì dalla scena politica per ricomparire in feste, dibattiti, incontri, apericena assieme a tanti compari che ancora non credono al fatto che vi sia gente che si alza alle 5 per andare al lavoro; Cortina, case principesche, caviali del Baltico, furono i suoi nuovi compagni. 


Niki ieri è andato dopo dieci anni in pensione, 5.187 euro presi, anzi acchiappati all' età di 56 anni, dieci in meno di una comune persona. 
Fa un certo effetto vederli in tale stato sfiorante il ludibrio. Intendiamoci: di esempi nel settore ve ne sono già stati, vedi Baffino che ha preso anch'egli un 200 mila di congedo e ha una pensione ancora maggiore; quello che fa cascar braccia, falci e martelli è aver trovato la risposta ad un vecchio canto degli anni 70, cantato anche da Fausto e Niki, già in possesso della risposta:
"Come mai, come mai, sempre in culo agli operai?"

Ah! Averlo saputo al tempo!

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