Stamani andando al solito bar ho incontrato giovani e bimbi che s'incamminavano verso il primo giorno di scuola. Quanti ricordi! La cartella, il diario, l'astuccio fiammante con i pastelli intonsi che non volevo sciupare al punto che per fare il rosso dei tetti preferivo pungermi il dito e usare del mio, i compagni ritrovati, il grembiule nero con il fiocco blu che ora credo non usi più e che porta in classe delle piccole modelle firmate da capo a piedi, contribuendo, credo, ad un anticipo dell'età ingalluzzante.
Elementari, Watson!
Mi sono immedesimato in loro: i portici fatti di corsa, lo spazio di Piazza Europa... no, questo non lo vivranno... visto che la piazza, che ora si chiama Moviola per la lentezza con cui stanno facendo il parcheggio sotterraneo, è inagibile. Va be' andiamo avanti! L'arrivo nella saggia Piazza Verdi, salotto spezzino.. no! Neanche questo! Han trovato qualcosa sotto che potrebbero essere le fogne del vecchio teatro ed è tutto fermo. Passeranno nello stretto, tra un divisorio e l'altro. Si chiederanno sicuramente una cosa: perché a scuola ci dobbiamo andare noi e non chi ha pensato infaustamente di chiudere e stravolgere due delle quattro piazze cittadine, contemporaneamente?
Già... Comunque, buona scuola a tutti!
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