Quella foto mi ha spaccato il cuore.
Quella magliettina rossa sull'arenile, come il cappottino rosso di Schindler's List, quel corpicino vezzeggiato dalle onde quasi che la Natura sia intervenuta per dargli calore, affetto, umanità, visto il rigetto dei suoi simili, fatto questo inusuale nel regno animale e perpetrato solo dalla specie che si definisce evoluta e pensante, mi intristisce oltremodo, mi sconquassa oltre ogni limite, oltre ogni pensiero.
Non l'allego ma l'ho con me, la porterò sempre con me.
Le sue dignitose scarpette, i suoi pantaloncini portati con fierezza, il suo viso senza espressione a contatto con il lido, il suo non capire del perché, di che male abbia fatto, lui che a quell'età, tipica di chi dovrebbe sempre e per sempre ridere, ridere e gioire fino quasi a scoppiarne, ha subito l'espulsione dalla vita per frontiere, interessi, scelte politiche, di fede, di razza, di litigiosità sul nulla, mi impone il silenzio, rispettoso, deferente, doloroso.
Mi fermo qui, non prima di inviare al mio amico, a cui penserò sino a quando potrò, di cuore, con tutto il mio cuore, una carezza infinita.
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