Ha perfettamente ragione Gianni Riotta, linguista ufficiale di Sbruffy, nel senso che lo omaggia oltre ogni limite, a dire che l'incontro di ieri del toscano con la crema del capitalismo italico a Cernobbio, è stata una giornata da incorniciare per poterla tramandare ai posteri.
Anche se con un velo di diffidenza, l'intervento del Presidente del Consiglio ha suscitato apprezzamenti, applausi ed allegria.
Sulla carta invece un discorso del segretario di un partito che si definisce di sinistra nel tempio degli industriali, avrebbe dovuto ricevere dinieghi e presenze pari od inferiori a quelle quotidiane del museo Camec di La Spezia, perché le strade del PD non dovrebbero collimare così alla perfezione con quelle di chi ha come obbiettivo unico, l'onnivoro incremento delle proprie ricchezze.
Invece tra osanna e sorrisi, il progetto renziano prosegue a gonfie vele: incentivare il nero attraverso impunibilità fiscale, infatti possono evadere 300mila euro cadauno senza la minima condanna, per alimentare l'insaziabile fame di questa politica sordida, squallida e fortemente illegale.
Non resta che sperare in un cambiamento radicale, che sta purtroppo sempre più assumendo i contorni di una favola, raccontata al focolare da nonni paciosi, tra lo scoppiettio di castagne e il profumo di un fiasco di quello buono.
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