l sindacato Flai Cgil deve avere una faccia da culo
come pochi. "Ci troviamo di fronte ad un terribile caso di
caporalato" dice riferendosi alla morte, anzi all'assassinio di Paola
Clemente avvenuta il 13 luglio nei vigneti di Andria. Paola usciva di casa alle
2 di notte, prendeva l'autobus alle 3:00 arrivava sul luogo dello schiavismo
alle 5:30, ritornando a casa alle 15, a volte alle 18 e tutto questo per 27
euro al giorno!
27 euro al giorno per svolgere l'acinellatura, ossia
togliere gli acini più piccoli dai grappoli per renderli più forti e gustosi
alla vendemmia.
Cascano dalle nuvole indignandosi i sindacati, come se questi
soprusi non fossero stati conosciuti prima della morte di Paola, come se ogni
ominide nei vari strati maleodoranti del sociale e della burocrazia, non fosse
stato colluso e responsabile di queste morti da schiave che infangano quel poco
di buono che è rimasto in questo paese allo scatafascio, dove non basta far
battute in quella sagra alimentare a caro prezzo chiamata anche Expo alla
teutonica di turno per sperare di essere annoverati tra i paesi civili. Neppure
per sogno!
Almeno sino a quando queste vergogne non scompariranno dalla
nazione, assieme a tutti questi finti tonti alla Flai Cgl che, sdegnati ed
inorriditi, recitano la Madre di tutte le Commedie di
"montecitoriana" memoria.
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