A volte par di sognare! Se leggete l'articolo a firma Marco
Mensurati e Fabio Tonacci su Repubblica di oggi, resterete di sasso. Chi ha
seguito la vicenda di Hacking Team, società milanese che ha venduto in tutto il
mondo software-spia tra i migliori in circolazione che penetrano come lame nel
burro tutti i pc, smartphone e tablet sia in ambiente Windows che Mac, è stata
a sua volta violata e le sono stati prelevati qualcosa come 420 Giga di
informazioni, mail, fatture e soprattutto, pare, i codici sorgente dei loro
software spyware, si chiederà penso alcune cose:
Come è possibile che sia così semplice venire a ficcare il
naso dentro i contenitori della nostra quotidianità?
Come è possibile che, se pur è vero e giusto che i centri
d'intelligence, le forze di polizia, i servizi segreti, sperando che non siano
deviati come quasi sempre da 50 anni a questa parte, questi si facciano portare
via le informazioni, pare, da un mister x che pur se tecnologicamente
all'avanguardia, è riuscito a ciucciarsi 420 giga senza che nessuno si sia
accorto di nulla!
Visto questa semplicità con cui si entra dentro un qualsiasi
strumento tecnologico, sarà mica l'ora di ritornare alle agende, e a sotterrare
documenti in cantina?
C'è anche un aspetto strano nella vicenda: inizialmente il
governo aveva bloccato le vendite del software perché giustamente,
considerandolo come armi, voleva capire chi sarebbero stati i probabili
acquirenti.
Ma il responsabile della società, tale Vincenzetti ha rotto
le scatole molto in alto, lo dice lui in una mail trafugata “ Ieri, ho parlato
con diversi miei contatti goverantivi” e ancora “Non sappiamo con esattezza da
doe sono arrivate le pressioni al Mise (Ministero dello Sviluppo Economico che
aveva bloccato le vendite del software). Ma su una posso giurarci: la
Presidenza del Consiglio.”
E così si è sbloccato la vendita di queste armi informatiche
e pare siano state vendute a paesi a democrazia zero quali Libano, Sudan,
Arabia Saudita, Kazakistan, Oman, Mongolia, Russia, Tunisia, Turchia, Bahrain
ed Emirati Arabi.
E tutti questi paesi ed il nostro, ora stanno tremando non
sapendo ancora quanti dati sensibili siano stati trafugati.
Ma la bomba allucinante è un’altra: si crede che
l’introfulamento del pirata possa essere stato fatto hackerando il profilo
twitter di un dipendente amministratore di sistema.
Verrebbe da pensare: ma figurati che sicurezze ci saranno
state per evitare trafugamenti, visto che questa Hacking Team trattava software
spia!
Siete pronti?
Le password di accesso erano “hackerteam2015” e “passWord”!
E i dati non erano neppure crittografati.
Pazzesco se si pensa che la casalinga di Voghera o lo
studente classico italiano per proteggere accessi a programmini serafici vedi
Facebook o Twitter o per tenere riservati i codici bancomat, utilizzano parti
di frasi ostrogote infarcite di %&)?^ scritte all’incontrario e tradotte in
tibetano.
E questo imbecille protegge l’entrata in un universo occulto
con “passWord”!!!
Ma in che mondo viviamo?
Io domani mi vado a ricomprare l’agendina tascabile!
Alla faccia di questi idioti!
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