Alla fine è arrivato anche dalle nostre parti.
Ce
l'hanno quasi imposto a dire il vero.
Lo abbiamo conosciuto per mesi, alcuni profeti del
nord, uno in particolare con barba efficientissimo tanto da esserne
riconosciuto ed onorato come Maximo Adepto, non ha fatto altro che preparargli
la strada.
Piano piano si incuneerà nelle nostre case, nei nostri
discorsi, nelle sensazioni a pelle per cui facendo finta di nulla stringeremo
maggiormente la borsa o ci toccheremo impalpabilmente il culo per la conferma
che il portafogli sia ancora lì.
E' dunque arrivato con il suo bagaglio enorme
di concetti. spiegazioni, messa di cuori in pace, spegnimento di reazioni
oramai definite insulse, antistoriche quali il senso di colpa, l'effetto pena,
il disagio davanti ad una catastrofe che lui ci farà perfettamente apparire
come non nostra, come un qualcosa sbagliato da altri, come l'indirizzo di
destinazione e, forse, la vita.
Le notizie scorrono ma noi avendolo oramai
come compagno di strada, quasi non c'accorgiamo, quasi non ci sfiora più ad
esempio il pensiero che ora, si proprio ora, decine di persone sono sedute
davanti ad un confine che ci avevano detto non esistere più, perché respinti,
rigettati da una cultura che, fino a ieri, si vantava di vivere attorniata da
concetti aulici quali libertà, legalità e fraternità.
Lui ha raggiunto lo
scopo, il suo traguardo e incuneandosi tra noi, modificherà i nostri pensieri,
le nostre convinzioni.
Ci sta pialando come un falegname must, sta raschiando
antichi dettami che forse contribuivano a fare di noi una nazione tutto sommato
buona. Sta insinuando frasi che entreranno alla grande nel nostro bagaglio del
tipo "prendeteveli a casa voi" o anche "non c'è lavoro per noi
figuriamoci per loro" o addirittura "le navi sparano al largo, li
affondano e chi se ne accorge?".
Si, facciamo strada ed accogliamo tra
noi Messer Pregiudizio!
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