martedì 9 giugno 2015

Dubbio amletico


Ed eccoci giunti al dunque, al bivio, alla cassa! 
Un paese normale non avrebbe dubbi in merito: se la Capitale dello stato è corrotta, malata terminale, inquinata peggio di un torrente campano l'unica strada, l'unica ancora è il commissariamento e subito dopo il ritorno alle urne.
In un paese normale.
Roma purtroppo non è Capitale di uno stato normale: l'Italia proviene da anni bui, seguiti da anni ancora più bui e mefitici perché, a differenza dei precedenti, si è camuffata la continuità del ladrocinio in novità pulente e restauratrice i principi basilari per uno stato democratico ossia legalità, giustizia ed equità.
La commistione di variegate idee, di diverse politiche, a volte agli antipodi, ha generato il padre di tutti gli Inciuci, causa predominante dell'attuale situazione ove a partire dai comuni per arrivare alla giuda della nazione, non si riesce più a distinguere le sane, democratiche differenze che sono il sale di una democrazia, fondata appunto sull'alternanza.
Ed il tanto temuto bivio arrivando, è dunque nelle mani dell'Egoriferito Toscano: commissariare Roma ed andare alle elezioni sapendo che il PD arriva oggi al 17% contro il 30% del M5S, o bloccare il tutto, calpestando regole e norme costituzionali al fine di far decantare il torbido, sperando di portare a fine mandato la coalizione di Marino per migliorarne l'adesione politica?
Bel tormentone questo! 
Un gran bel casino questo, a cui neppure i sorrisi compiacenti della Ripetente Boschi potranno porvi rimedio...

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