Verrebbe voglia di girarsi nel letto dall'altra parte o di prenotare visita specialistica psichiatrica per disporre di calmanti, nel leggere il resoconto del comizio genovese con protagonisti il nipote del Caimano e la "Lella di tutti loro".
"C'è un solo PD ma ci sono due sinistre: una che vuole cambiare e vincere. L'altra alla quale piace perdere e far perdere" dice il nuovo Ras italico, tra applausi del gotha imprenditoriale e finanziario ligure.
Lexotan, tisane alla carruba, Bonomelli a gò gò, infusi, Valium; tutto verrebbe da ingurgitare per digerire l'oramai atavica incongruenza che pone il Padre di tutti i quesiti:
"Ma come cazzo è possibile che un partito di sinistra piaccia agli imprenditori, ai banchieri, ai topi da Borsa di Milano?"
Non esistono due sinistre! Esiste un abnorme raggruppamento di eterni manipolatori del bene pubblico, di immoti trasformisti ribaldi, di riciclati che ledono idee e pensieri difesi in passato anche con il sangue da uomini e donne valorose, di maestri inciucianti e fedeli al Re finalmente deposto sua Maestà Giorgio I e dall'altra parte un concetto di uguaglianza, di lotta ai soprusi, di caccia ai briganti, di pulizia della politica, di ricerca della valorizzazione della persona e non degli affari ad essa legati.
Si!
Forse è un pensiero perdente, forse è un sogno infranto, probabilmente obsoleto.
A coloro che mestamente assistono a questa distruzione, a questo stravolgimento della Verità, rimanga la certezza rinfrancante di gustare in solitario del bene più prezioso, assente nei padroni dell'Expo: la dignità.
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