Ebbi la fortuna d'incontrarlo parecchi anni fa:
incanutito, non troppo però al confronto di ciò che raccontava, delle sue
avventure legate alla ricerca di un bene che per fortuna abbiamo e che molte
volte non gustiamo appieno: la Libertà.
Non ricordo il suo nome né da dove provenisse.
Mi parlò poco, brevemente, in tonalità bassa da
confessionale.
Eravamo davanti ad un classico rosso di quelli buoni e mentre
raccontava le sue gesta di un tempo, mi colpirono i suoi occhi per l'abbondante
lacrimazione non dovuta, credetti, a commozione ma alla naturale
"ingravescente aetate".
Sembrava uno che, dopo aver salvato una casa
da un incendio fosse stato invitato alla successiva festa per lo scampato
pericolo, ritrovandosi però a parlare con i domestici perché trascurato dai
padroni di casa.
Era un Partigiano, un fiero, serio, distinto Partigiano.
Sono
d'accordo sul fatto che i morti siano tutti uguali, compresi i biondi e baldi
ragazzi che, obnubilati, andarono dietro ai due pazzi criminali, uno italico
l'altro teutonico, responsabili della morte di milioni di persone e che per
spregio e distacco non voglio neppure nominare.
Un conto però fu morire per la
Libertà, un altro seguendo quella diabolica pazzia inumana, da ricordare in
eterno al fine di evitarne una sempre probabile riedizione.
Detesto le frasi
tipiche degli squallidi La Russa ancora ciancianti di rispetto e ricordo di
tutti gli episodi bellici, di tutte le tragedie di quegli anni.
Forse i
Partigiani sbagliarono molto, furono violenti in eccesso, uccisero più di
quello che avrebbero dovuto fare strategicamente.
Sotto il lampione però i
conti furono chiari ed indiscutibili: se siamo qui a vivere in democrazia,
anche se alienata e modificata da corruzione e bagordi di coloro che dovrebbero
governarci, lo dobbiamo fondamentalmente all'opera eroica di tutti coloro che
andarono in clandestinità a combattere il nemico fascista.
Compreso il mio
amico, al quale auguro di cuore che questa società tanto sviata nei principi
saldi per i quali ha combattuto, sappia sempre riconoscergli gli onori
riservati agli eroi.
Viva la Resistenza!
Viva il Partigiano!
Viva la Libertà!
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