lunedì 16 febbraio 2015

Sanremo i soliti


In puro stile renziano, ovvero far scoppiare un casino di là, per annichilire le regole democratiche di qua, il Festival di Sanremo premiando quelli de "Il Volo" che incensando l'Amore di qua (il profumo dolce della pelle sua / questo grande Amore, Amore solo Amore è quello che sento/ perché quando vedo, vedo solo te) sdoganano "il quadruplo parzialmente misto" di là, essendo a parole "tre contro una".
Ha vinto la canzone melodica scritta per Sanremo: perfetta, cantata magnificamente dai tre ragazzi è il prodotto costruito ad hoc per strappare solletichi duodenali ed increspature acquose nel retro palpebre, grazie allo studiato crescendo tonale del trio, all'esplosione musicale, scoccante pronunciando la password "Grande Amore".
Avevo sempre sognato da giovane, senza riuscirvici, di poter ascoltare dal vivo, munito di mazzo di rose rosse, il mitico Claudio Villa, immaginandomi di alzarmi dalla poltrona per lanciarglieli nel momento in cui il Reuccio, squassando gli intonaci, sparava l'Acuto quale distintivo della sua arte melodica. 
Perché siamo fatti così e non c'è nulla da fare: siamo sintonizzati interiormente su quelle note ed anche se le ripudiamo, come faccio io, con rock, blues e quant'altro, ci resta la propensione al raddrizzamento-peluria su frenesie musicali nostrane, al pari della voglia di sole, di tavole imbandite, di risa nell'azzurro, di fede cieca nel One Man Show di turno, a questo giro fiorentino. 
Perché è l'identità di questo popolo che sa perfettamente che a febbraio c'è e ci sarà il Festival da ridicolizzare tra i tavolini di un bar e da guardare furtivamente, magari anche con qualche cameo luccicante i bulbi oculari. 
A Sanremo ha vinto la tradizione come il copione impone, le regole richiedono e sapendo perfettamente che Nek sarà il re del mercato discografico con l'altro orecchiabilissimo brano cucinato con maestria tra un "Fatti avanti amore" e l'altro, aspettiamo il prossimo appuntamento annuale sorridendo alla Luna, mentre lestofanti&mestieranti tramano in oscurità per i loro nefasti e personali progetti, sottraendoci felicità e speranza in un futuro migliore, meglio se melodico.

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