venerdì 16 gennaio 2015

Frastornato


Frastornato e confuso da fatti accaduti ieri che pongono dubbi, creando incertezze, conflitti interni, rivalutazioni di quello che oramai davo per scontato. Vengono liberate due ragazze italiani che hanno deciso di compiere, con la propria vita, uno di quei piccoli passi che se fossero sommati ad innumerevoli altri, cambierebbero il mondo. Per farle tornare a casa il nostro stato pare abbia pagato 12milioni di riscatto, denaro che finirà nei meandri di quei tossici della vita che chiamiamo integralisti. Ti nasce dal cuore il dubbio: facendo così permetteremo agli stolti in nero di continuare ad armarsi. Quindi? Era più giusto non pagare? I discorsi da bar pullulano: invece di andare in terre che dovrebbero essere cancellate dalle cartine, avrebbero potuto impegnarsi a casa nostra; le avremmo delegate volentieri a fare le brave al posto nostro che non abbiamo tempo per gli altri, con tutti i problemi quotidiani. Chiedersi invece perché sotto i nostri occhi avvengano scempi umanitari di tal portata in nome di equilibri troppe volte squilibrati al fine di commerciare armi, vero motore trainante l'economia di stati che commettono continuamente soprusi umanitari e sono ben visti dall'opinione dei benpensanti, deleganti il bene ad altri? La liberazione delle due giovani è sacrosanta. Sperare che possa far nascere domande sui tanti quesiti irrisolti, pure.
Altro dilemma: le parole di Francesco. Se qualcuno offendesse mia madre gli tirerei un pugno! Ed è giusto che sia così! Ora senza scomodare i teologi, appare lampante lo stridere di queste parole con ad esempio l'invito evangelico a porgere l'altra guancia o ad amare i propri nemici. Parrebbe così. Gli stolti, nei siti da stolti, già accusano il Papa di prendere la parte degli assassini. Ma loro sono stolti. Confuso e stordito personalmente credo che queste parole mettano in risalto, l'umanità del Vicario, producano una meravigliosa spoliazione di tutti gli addobbi appesi alla figura del Pontefice nel corso dei secoli, da parte di chi crede nell'esteriorità, nel distaccarsi dagli altri attraverso una fallace convinzione di aver già guadato il fiume che porta alla divinizzazione di se stesso. Francesco invece sa di essere successore del Pietro rinnegante e stracolmo di umanità, seguace del Cristo furioso che sbatte fuori i mercanti dal tempio. È uno di noi. Ha un suo ruolo come noi. Cercherà di convertirsi al pari nostro. Gli vogliamo bene proprio per questo.

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