venerdì 19 dicembre 2014

Gnam Gnam!



Certo che sapere di essere in mano ad una decina di mega multinazionali che detengono il 70% di tutto quello che ruota attorno all'alimentazione della sacca ricca del pianeta, non ci aiuta di certo a digerire. 
Marchi come la temibile Nestlè, l'effervescente Coca Cola o la sconosciuta Mondelez gestiscono la tavola di chi paga, creando 1,4 miliardi di ciccioni e 900 milioni di affamati, dal portafogli vuoto.
Dati questi che emergono da un'inchiesta di Repubblica dal titolo appunto "I padroni del cibo".

Per quanto si tenti di mangiare sano la tenaglia di questi depositi di strutto monetario pare non dare scampo a nessuno a parte il caso di chi, decidendo di mangiare del suo, riesce ad isolarsi beatamente. 
Il problema maggiore di questa becera situazione ė che gli orchi di cui sopra sono portati per natura a crescere ogni anno in fatturato, spidocchiando su un qualche ingrediente, riducendo qualità al cibo, fregandosene del rischio tumorale o di altre diavolerie derivanti dai composti a detta loro alimentari, avendo come religione unica il dio moneta portatore di grande potere e nefaste conseguenze.

La foto mostra la spartizione di marchi e restituisce una sensazione di impotenza, quasi non fossimo di questo pianeta e titolari come loro di acqua ed ingredienti naturali, rendendoci burattini seduti a mensa con il tovagliolo appeso al collo, le posate in mano, in attesa dei prodotti di questa decina di spelonche di lucro di cui dobbiamo tristemente fidarci, pur sapendo di avere finalità e speranze completamente dissimili.

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