giovedì 11 dicembre 2014

Decanter



Oggi ci vuole un decanter per evitare di dire cose su cui potrei pagare conseguenze penali.
Due saggi hanno dominato la scena: Juncker, presidente della Commissione europea ed il nostro Presidente della Repubblica.

Il primo con una faccia senza pari ha minacciato il nostro paese di ripercussioni in caso di mancanza di riforme. 
Lui, che è stato per decenni lo spallone delle multinazionali, che invitava a metter sede nello stato manigoldo del Liechtenstei fagocitatore di ricchezze altrui, di evasione, in pratica di furto legalizzato come ce ne sono altri vicino a noi, vedi Svizzera e Principato di Monaco.
Lui, il consigliere per evadere tasse a ricconi potenti che permeano il mondo di malaffare! 
Ma come cazzo fa a parlare e soprattutto ad essere ascoltato uno come Juncker! 

Il decanter serve per l'altro, per ciò che ha detto il nostro (?) Presidente. 
Ieri parlando all'Accademia dei Lincei ha tuonato contro la corruzione, che da noi deve essere nata solo pochi mesi fa, visto che Egli è nostro Presidente da ahimè più di sette anni. 
Ad ascoltarlo c'erano tra gli altri il Topastro pluripensionato ed ora in corte costituzionale Amato, Gianni Letta detto il Cardinale, la Tarantola da 600.000 euro annui presidente Rai e praticamente Monti travestito, visto che ne è sosia. 
Insomma il fior fiore della casta.
Ma Napolitano ha messo in guardia gli italiani dall'antipolitica, ossia tutti i movimenti e partiti che si scagliano contro questa suprema e perfetta politica italiana, costellata di uomini per bene e dediti al bene sociale. 
Chiaro riferimento al Movimento 5 Stelle ed ai leghisti, ossia coloro che bene o male tentano di bloccare l'avanzata inesorabile di questo sistema maleodorante.
Ha criticato anche la stampa che si lancia in invettive contro i nobili uomini di arte, amore e dedizione che gestiscono per noi il bene comune. 
Che dire? 
Decanter! 
Devo sedimentare, ragionare, tranquillizzarmi.
Purtroppo il vilipendio è vigente ancora. 
Decanter, Decanter, Decanter...

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