lunedì 3 novembre 2014

Se fosse...


I sospiri che arrivavano dalla stanza di Stefania facevano pensare a Vasco Rossi e alla sua Alba Chiara.
Ma non era per quello che la giovane ansimava: doveva entrare nei jeans. 
E più ci provava e più non ci riusciva.

A nulla valsero le tecniche imparate nei corsi degli anni , pochi ancora per aiutarla. Pianse amaramente capendo il motivo del diniego ad indossarli: non era un errore di lavaggio, tutto dipendeva dal compleanno della nonna dove Stefania si era lasciata andare ed aveva assaggiato le prelibatezze della settantenne, famosa per i dolci in tutto il vicinato.

Erano lacrime tra le più tristi quelle che sgorgavano dai canali siti nei splendidi occhi di Stefania: paura, ribrezzo per la sua condizione, tristezza mista a rabbia, orizzonti cosparsi di mozzarelle, carote, acqua, verdura lessa, mele e sparizioni di zuccheri ed affini.
Triste e smarrita mise la faccia sul cuscino, bagnandolo. Avvertì un bagliore, ma non vi dette peso. Nel silenzio si accorse aprendo gli occhi umidi di una luce, proveniente dal fondo della camera.

Si girò ed lanciò un urlo: "Chi sei?"

“Calma piccola, non urlare. Sono Diamond l’inviato dai cieli per consolarti. Dimmi il tuo problema, anche se lo conosco già!”

“Che te lo dico a fare se lo sai già! Non vedi che non entro nei pantaloni, che sono ingrassata, che non posso uscire assieme alle mie amiche? Vai via! Se no chiamo mia madre!”.

“Calma Stefania! Non ti farò del male! Se vuoi sparisco in un attimo! Ma l’ufficio che mi ha inviato è molto sensibile ai casi come il tuo. Si chiama UPSS ovvero Ufficio Pianti Senza Senso. Lo gestisce un personaggio molto famoso, il cui nome non posso rivelare. Come capirai, in mezzo al dolore vero e tremendo che avviluppa questo pianeta, vi è una tipologia che va azzerata, che va distrutta. Ed è come il tuo: non esiste essere tristi quando manca un valido motivo. Non si può piangere alla tua età per cose che non esistono, per dolori immotivati. Ora il tempo che stai vivendo lo conosciamo perfettamente lassù: siete in mano di orchi scellerati che vi inculcano delle regole artefatte, senza nessuna ragione valida. Essi comandano i gusti e le aspettative di molti di voi. Essi sanno che il potere in loro mani è enorme. La vogliamo chiamare Moda? Benissimo, chiamiamola moda!
Come potete, cribbio, farvi comandare da questi scellerati? Come potete farvi schiavizzare da persone insensibili che dettano regole comportamentali scellerate, che vi impongono abiti che sarebbero stretti a burattini?
Vi fate comandare, soffrite e quello che più ci da noia, non vi gustate la vita!”

“Diamond guarda che se io mi mettessi qualcosa di più largo, verrei presa in giro dalle mie amiche, passerei per una zoticona, per una che predilige mangiare alla bellezza”

“Bellezza! Che parolona! Bellezza! Hai detto bene! Anteponi al bellezza della vita, il gusto di gustarne appieno a questi regolamenti che soffocano il piacere per compiacere gli interessi di quegli scellerati! Ma non ti accorgi che è solo per questi comandamenti diabolici che questi mentecatti vi riescono a tenere in riga, obbligandovi a spendere per strumenti di tortura, di inquadramento psicologico?
Devi reagire a questi diktat!
Sei una persona stupenda, ami la vita. Perché rovinarla per il piacere di pochi, che dall’esistenza non vogliono altro che il potere di dirigervi come pupazzi? “

“Io tendo ad ingrassare. Sono di natura così. Devo limitarmi, auto infliggermi delle negazioni. Vedo nel cibo un nemico.”

“Sono qui per questo. Non ti accorgi che in giro vi sono delle donne o degli uomini che indossano l’ultimo grido in fatto di abbigliamento, con un corpo che non può indossarlo? Girano questi poveretti con pantaloni stretti pur avendo un culo ed un ventre irrestringibile. Credono di essere belli, in realtà fanno tenerezza e a volte provocano risa.
Ma non è il tuo caso. Tu sei giovane e potresti vestire meglio, secondo il gusto personale. Già il gusto! Non entri in taglie che dovrebbero essere per bambini? E chissenefrega! Alza la taglia! Prendi la successiva! E mangia! Assapora la bellezza del cibo! Non lo vedere soltanto come veicolo per non morire! Assapora l’arte del mangiare che è una delle cose che ci differenziano dagli animali. Esci con gli amici, vai a mangiare, ironizza sulla taglia, ridi di gusto del fatto che hai buttato via le striminzite idiozie che i marescialli vorrebbero importi.
Ti viene la pancetta? E allora? Ti scherniscono? Bene, parla loro dell’accostamento dei vini alle pietanze! Ti isolano? Narra loro la bellezza della torte ai mirtilli di tua nonna. Di come chiudendo gli occhi, assaggiandola, ti è parso di entrare in un castello dorato. Spiega loro le voci celesti che ascolti ogni qualvolta sei a tavola con un agnello da mangiare. Certo! E’ chiaro che a una cena succulenta, dovrà poi necessariamente seguire footing e palestra! Chiaro! Ma senza ossessiva paura, senza cospargersi il capo di cenere. Mangiare bene è libertà! E’ vita! E’ allegria! E’ umanità!”

“Continua che mi fa piacere ascoltarti!”

“Quello che dovevo dirti, l’ho detto. Tu resti al timone della tua vita. Le sofferenze senza senso, i dolori per nulla, le ristrettezze imposte, sono un insulto al gusto del vivere.
Stefania! Hai una vita da assaporare, dei meravigliosi tesori da scoprire! Non disperdere quello che è per te! Non dilapidarlo! Non tornerà più! Essere a tavola con la famiglia è uno dei momenti più belli della vita! Ridere, scherzare con i tuoi è un binario che porta alla realizzazione di te stessa.
Tanti purtroppo non ne possono godere, per varie ragioni. Hanno la solitudine compagna di viaggio. Altri sono ammalati, soffrono per destino e vorrebbero essere al posto tuo. Non rattristarli ulteriormente evitando di gioire, privandoti di tutto per far piacere ai maghi maligni e neri della moda!
Godi della tua gioventù!
Non rattristarci!”

“Si! Lo farò! Al diavolo questi pantaloni di merda! Viva la vita”.

“Ciao Stefania! Ora vado! Questa sera all’UPSS sarà grande festa! E buon appetito!”

POOF!

“Diamond! Diamond! Sarà stato un sogno? Forse. Ma adesso chiamo mia nonna. Vado da lei! E mi sparo una crostata da paura! E questi attrezzi punitivi? Gli ho anche pagati 200 euro! Che sciocca!”


Sarebbe bello che questa fosse realtà, vero? 

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