sabato 15 novembre 2014

Elogio



Dalmus, Austria.

Vivere in questo villaggio austriaco rappresenterebbe a mio parere un esempio di come gustarsi la vita.
Immagino la gioia nel ritirarsi in bicocca verso sera, quando il freddo pungente inizia a prendere padronanza del clima. 
Camino acceso, libro, poltrona, sigaro e rum. 
Silenzio, lettura e viaggio fantastico con cervice carburata. 
Passeggiate mattutine nel silenzio quasi fastidioso, pranzi e cene assieme a simpatici indigeni (ce ne saranno tra gli austriaci?).
E il Natale? Apoteosi della rilassatezza!
Sto invecchiando?
O forse miglioro? 
Pensare di non avere a che fare con macchine, treni, aerei, problemi attanaglianti, caos, sky, partite, incazzature per parcheggio, litigate per un calzino caduto sul terrazzo di sotto, musi lunghi, musi corti, visite dovute ad antipatici, saldi, salti di pranzo, cene frugali, programmi demenziali, letture di giornali senza senso, duelli rusticani per un posto al sole, per attraversare la strada, idioti che sorpassano a destra, a sinistra, che ti sfanalano per superarti quando ancora sono dentro al garage, imbecilli con il Suv parcheggiato in seconda fila, vigili ignoranti che ti multano godendo, autovelox, bollette del gas costosissime, corsa agli acquisti, ultima moda, modaioli, festaioli tatuati, tatuatori, cellulari squillanti in chiesa, al cinema, dal fornaio, babbei che urlano parlandoti a 20 cm, emulatori, emulanti, narratori di vacanze per farti sbavare, sbavatori di lussi, lussuriosi, invitanti a guardare per forza centinaia di foto di cui non te ne frega una mazza, snobbisti, vanitosi, vaniloqui, può essere migliorativo?

Chissa!
Di certo nella pace, ti ritrovi, ritrovi, anche se avvolto dalla nube insana ma sana, di un toscano sbuffeggiante!

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