sabato 11 ottobre 2014

Ops!


Solo un comico poteva mettere il dito nella piaga sul Sinodo della Famiglia.
Crozza ieri, imitando il Papa, alla presentazione delle famiglie partecipanti che sfoderavano altisonanti imprese catto-circensi, domanda loro "Ma voi, siete normali?" provocando risa e pensieri.
Perché è tipico della satira in effetti colpire le vaste aree che giudichiamo normalità e che prendiamo ad esempio senza soffermarvici sopra.

Che il cattolicesimo sia stato imbevuto da secoli dell'arte maligna di voltare lo sguardo alla ricerca di chi sforzandosi tenti a fatica di ripercorre le orme della casta intoccabile dei "bravi" è cosa arcinota. Dai cardinali che ciarlavano di penitenza e povertà durante show personali, per poi tornare in reggia sogghignando ed aspirando voluttuosamente un sano cubano artigianale, ai baciapile democristiani intenti a spartirsi il malloppo, ad ingurgitare boccali di potere, pronti a scattare in prima fila però ogniqualvolta lo show d'oltretevere preparava l'ennesimo evento.
E dietro tutti coloro che si credono in ovile e che irrigidiscono ogni qualvolta qualcuno tenti di riaprirne la porta per far entrare nuovi fratelli.
E' così che gira la sfera, è così che il nozionismo, il clericalismo, il vedere male in tutto, l'escludere a priori, il vietare per egocentrismo, il sentirsi arrivato dopo aver sovrastato il fratello, averlo deriso, scacciato e allontanato ha portato a pensare ed a abusare dei cosiddetti principi non negoziabili di ruiniana memoria.

Gli ultimi paraventi sono davanti a noi: la comunione ai divorziati, le unioni di fatto. Ululano alla Luna coloro che vivono nella casta degli intoccabili, che vivono il cattolicesimo come proprio livello sociale medio-borghese, dove gli Scritti devono essere interpretati se vanno contro le nozioni incensanti, dove si può essere poveri ma vivere in agiatezza sfarzosa, caritatevoli se sgancianti qualche nichelino ripreso dal media amico, dove il lugubre è motore per emarginare e distaccare il peccatore.

A volte pare che esistano varie edizioni dei Testi, dove l'accoglienza del figlio spendaccione, il consiglio di restare sempre in fondo, il profumarsi per non dar adito all'idea della penitenziale e sofferta conversione, il dare il mantello e tutto se stesso all'altro lontano, siano scomparsi o tenuti in minor vista.
Suonano però chiare e limpide le parole del Precursore che avverte: "i pubblicani e le prostitute, vi passeranno avanti nel Regno dei Cieli"
Alla faccia dei principi non negoziabili.

Ops!

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