Quando danno in tv "C'era una volta in
America" di Sergio Leone, se posso lo riguardo.
Noodles, Max e tutti gli altri fanno di questo film, a
parer mio, un capolavoro unico.
M'accorgo però di esserne diventato oltreché
gongolante spettatore, anche attore... chiaramente non nel senso malavitoso del
film!
Ma dei ricordi.
Quando lo vidi la prima volta, nel 1984 mi pareva
strano che i ricordi, le facce, le gestualità di persone riviste dopo decenni
potessero far riaffiorare i sapori, gli odori della gioventù.
Ma a distanza di
trent'anni, il capolavoro di Sergio Leone ridona emozioni che si
personalizzano, si concretizzano nell'incontrare qualcuno che sembrava perso
nei meandri del polveroso andare degli anni.
"Come vedi tutto è usuale, solo che il tempo
stringe la borsa
e c'è il sospetto che sia triviale l'affanno e
l'ansimo dopo una corsa,
l'ansia volgare del giorno dopo, la fine triste della
partita,
il lento scorrere senza uno scopo di questa cosa...
che chiami... vita..."
(cit. Guccini - Lettera)
Nessun commento:
Posta un commento