venerdì 23 maggio 2014

Leggenda


La signora Teresina da anni non usciva di casa, per paura che qualcuno entrando di nascosto in sua assenza le portasse via il tesoro, alcune migliaia di euro, frutto della vendita delle ciambelle, famosissime nel paesino ove viveva ed il cui nome non divulgheremo per questioni di privacy.

Erano anni duri e la nonnina si ricordò delle parole di suo padre, un taglialegna vigoroso che per decenni aveva provveduto a riscaldare tutti gli abitanti del luogo ameno: "Teresina, se in futuro dovessi affidare i tuoi averi a qualcuno chiedi aiuto alle persone nobili ed integerrime del paese: il sindaco, il politico, il banchiere, il farmacista, il carabiniere, il maestro o il prete"

La vecchina non possedeva il televisore, ascoltava solo la radio ed un bel giorno chiamò dalla finestra il barbiere, che subito accorse in casa, preoccupato per la sua salute. "Teresina! Mi fai prendere paura! Credevo stessi male! Dimmi comunque! Come? Vuoi sapere i nomi dei potenti del luogo? 
Ah si! Dunque: il Sindaco si chiama Mastella ed è molto amico di uno a Roma che ha delle tv, uno a cui piace tantissimo qualcosa.. ma non ricordo; il nostro politico è Scajola ed è un po' sbadato: pensa che pare abbia svariate case e che non si ricordi come le abbia acquistate! 
Il banchiere è Berneschi che dicono sia in procinto di andare a Genova a presiedere una grande banca, visto la sua onestà proverbiale anche se a dire il vero ogni volta che viene da me, mi spariscono riviste e dopobarba... boh! Sarà un caso...

La farmacia del paese è di proprietà di Novartis e i nomi dei dottori che vendono i prodotti qui da noi ruotano mensilmente e ti dico subito che ti ascolteranno solo se hai delle patologie importanti! Altrimenti lascia stare! E non andar mai da loro a chiedere prodotti generici alternativi che ti prendono a calci!

Mario Mori è il carabiniere ma lo trovi raramente perché sempre in Sicilia a trattare non si sa cosa.

La maestra si chiama Gelmini e secondo me è ignorante, quindi stanne alla larga! 
La vedi tutto il giorno in giro impegnata a cercare di distruggere la nostra scuola comunale che, a suo dire, ostruisce l'ingresso ad un fantomatico e magico tunnel! 

Infine c'è il prete, un salesiano. Si chiama don Tarcisio Bertone ed anche con lui hai poche possibilità di confronto perché è in procinto di partire per una luminosa carriera come le luci che addobbano la sua casa, la Chiesa. Sì la Chiesa! Per ragioni di spazio personale ha trasformato la canonica in chiesa e viceversa! 
Incredibile vero?

Teresina congedò il barbiere, prese il risparmio ed andò trafelata a casa di don Totò, il mammasantissima del luogo, gli spiegò tutto il suo dramma, le sua ansie in materia e la sfiducia che avvertiva nei confronti delle persone cosiddette sagge del paese ed alla fine don Totò le disse: "Teresina, vi aiuterò io a proteggere i vostri risparmi: li affiderò al sindaco che d'accordo con il politico li darà al banchiere, il quale attraverso un aggiotaggio sui medicinali lucrerà il giusto, facendo crescere il vostro risparmio ed appena l'amico in divisa si volterà dall'altra parte, arriverà alla maestra che preparerà la distinta da consegnare al prete che lo porterà in un posto (mi pare Lavanderia Ior o qualcosa di simile) dove verrà completamente ripulito, in modo che un giorno...lontano per via delle varie operazioni, voi lo possiate riavere con i dovuti interessi, lindo ed immacolato! 
Tutto si svolgerà nel modo più tranquillo e silente: garantisco io!"

Teresina prese tempo, si congedò dal signorotto, andò nel campo sotto casa e bruciò tutti i suoi averi.

Accese la radio contenta e... "radiosa" del gesto appena compiuto; i suoi soldi non sarebbero stati trangugiati dagli squali precedenti, nessun dolore sarebbe più scaturito nel suo cuore dal saperli aumentati sì di valore ma irraggiungibili e senza possibilità di toccarli, di gustarne il potere d’acquisto.
Decise da quel giorno in poi che avrebbe sfornato ciambelle in quantità tale da soddisfare il proprio mantenimento, senza più mettere via nulla da parte.

Preparò la farina, si diresse nel pollaio per prendere le uova quando un lampo rischiarò la sua mente: “se usassi le uova vecchie, quelle da buttare, l’impasto mi verrebbe a costare meno e di conseguenza potrei anche rivendere quelle fresche, facendo un numero minore di ciambelle per guadagnare il sufficiente giornaliero…”
Tornò indietro, sorridendo beffardamente.

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