venerdì 7 febbraio 2014

Vidi, sbigottii e mi incazzai!


A vedere le immagini del video che circola su Facebook della ragazza che picchia una coetanea per futili motivi tra l'indifferenza generale del branco divertito, c'è da rimanere allibiti nonché arrabbiati oltre misura.

Hai voglia di scomodare i soloni a pagamento che, per referenza al video, scomoderebbero la psicoanalisi, i tempi che cambiano, le leggi del branco, i giovani che si sperdono in questo mondo di merda, il degrado culturale nonché i vari "Mariodefilippi" e tutti quegli spettacoli insulsi sparati a valanga in etere da tutte le Tv commerciali (di chi ancora sono?) che hanno rimbambito, forse ad arte e scientificamente, i virgulti già spossati ed insofferenti alla bellezza della vita e alla sua normalità!

Già!

I giovani. 
Tutti lo siamo stati, tutti chi più chi meno abbiamo fatto parte del branco, delle sue regole, delle sue abitudini, in uno specifico contesto sociale, ambientale, risorse economiche, passioni, desideri, attività culturali, voglia di ricercare e soprattutto arte del divertimento. 

Non conosco Bollate, ove è avvenuto il pestaggio, ma noto dietro le spalle delle attrici palazzoni che potrebbero far pensare ad una scuola o a dei quartieri dormitori. Quello che è evidente è il senso di divertimento che aleggia tra gli spettatori adolescenti e la loro staticità. 
La poveretta che prende pugni e calci in testa è punita per una questione di cuore, di rivalità tra bestemmie e grida da giungla. S'avverte un senso di noia infinita, di sbadigli eterni rotti dal pestaggio, novità del pomeriggi plumbeo.

Ecco a mio parere il nocciolo: il divertimento di gruppo.

La scala a chiocciola che porta alla novità, ingrediente essenziale per passare ore allegre tra amici, pare sempre più inaccessibile, più dura a salire. Il motivo è che la soglia soprattutto nei giovani, si è alzata paurosamente, tagliata alla base dall'avere tutto e subito, play station e simili oggetti di culto, cellulari all'ultimo grido, tutto tritato dall'esibizionismo e dall'edonismo imperante, delitto trasmesso via etere da coloro che esistono per arricchire chi sappiamo. 
Se manca l'arte del godere degli altri, manca il sale ed il sapore della vita. Nel branco di oggi si vive per passare il tempo, per sconfiggere il deserto che obnubila mente e soprattutto cuore; gli altri sono essenzialmente comparse e tutti si ritengono attori principali. 
Non insegno nulla, non sono il maestro, non mi ritengo migliore. Osservo. 
Osservo lo spreco del tempo libero, mi duole vedere adolescenti che soffrono di essere tali, piango immaginando il rimorso che si scatenerà dentro di loro allor quando guarderanno l'orologio in ufficio o in un altro posto di lavoro, ammesso che possano averne uno, scandendo i minuti mancanti alla liberazione per poter vivere la propria esistenza. 

Sono certo che il ridimensionamento degli obiettivi, dei porti da visitare nei meriggi invernali sia la strada per gustare i forti sapori che una partita a scala 40 ti concede od un Monopoli fatto in casa di qualcuno sicuramente elargisce.
E ci metterei anche pane e marmellata ed un sano chinotto! E i pantaloni corti d'estate. E nascondino. E la piazza per la partita di pallone. E le gite in montagna. E l'allenamento. E un bel commento ad un libro letto in contemporanea, all'ombra di una birretta mangiando lupini. 
Forse sono troppo avanti, o forse...troppo indietro. 
Non mi resta che chiedere scusa a nome di tutti a quella povera ragazzina pestata nell'indifferenza generale da un terminator di chissà a quale galassia appartenente.


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