Nunzia che aiuta i parenti a suon di vaffanculo, lei raissa di Benevento sposata col Boccia piddino, è incappata purtroppo nelle intercettazioni, la sua normale attività politica escludente la polis, fagocitante i privilegi di casta che normalizzano le assunzioni di amici, parenti e simpatizzanti, non ha fatto nulla di male in quest'ottica decadente e delinquenziale di stampo italico. Il comportamento di Nunzia regina del ministero dell'agricoltura è ineccepibile per la cultura della nicchia adiposa politica fedele a Mammona e schivante la Carta Costituzionale, che è stata resa materiale da imballaggio da questa becera classe affaristica capeggiata da uno che è dal 1953 che vive di soldi pubblici.
Nunzia ha operato secondo uno schema tramandato da un nepotismo cinquantennale, auto assolvente e replicante, quasi mal sopportante norme, leggi, codicilli fondanti questa oramai squallida democrazia per cui avi e nonni sacrificarono se stessi.
Nunzia andrà a spiegare in Parlamento delle sue azioni e l'assemblea starà ad ascoltarla, non tutta per fortuna, infastidita da questo inceppo, da questa noia che rallenta il processo pro ego di tanti nostri briganti stipendiati.
Nunzia è un'inetta solo perché permette a noi tutti di conoscere le malefatte, non perché commesse.
Sappiamo bene infatti da Mani Pulite che non era solo Milano ai quei tempi malata. No, i meneghini hanno avuto la sfortuna di incontrare solo giudici per bene, che facevano il loro dovere con abnegazione. Da lì in poi il marcio sistema è preoccupato esclusivamente di non far emergere i torbidi affari, i ladrocini, i tornaconti. Gli ideali sono stati spenti, ridicolizzati senza pietà alcuna, senza rimorsi. Se questo sistema arriva a benedire un terremoto definendolo un colpo di culo è veramente giunto il tempo di stringere il portafogli in mano ogniqualvolta s'incontri un facente politica, un deturpato simbolo di questa onnivora malattia che sta per farci capitolare definitivamente.
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