Franciacorta, Franciacorta, Franciacorta!
Devo stappare al più
presto un Franciacorta per esternare il mio giubilo, la soddisfazione, il
compimento di una chimera, la realizzazione di un sogno, l'estasi di una
scomparsa, il tripudio per la decadenza di questo squallido pregiudicato, di
questa rovina nazionale, di questo connubio di ribalderia e brigantaggio, di
questo esecrato gnomo democratico, di questo nauseabondo emblema di una
stagione che ci ha trasformato nei giullari europei, nei puttanieri continentali,
negli scaramacai della corte retta dalla teutonica Angela.
Godono insieme al sottoscritto tutti quelli che ancora credono
nella libertà, nella giustizia, nella rettitudine, nel progresso sociale.
Godono nel veder la coorte maligna piangere il loro vate, a vedere la squallida
Garnero agitare l'aria con la mandibola contornata dal silicone, Verdini di
calzamaglia nera vestito perchè in divisa da lavoro, Bondi poeta del nulla
destinato a scomparire nel dirupo dell'anonimato.
Si agitano i cortigiani
abituati al mentire come la Mussolini a sparar cazzate, urlano gli inetti
ancora attaccati al suo cerone, al suo fondotinta, grugniscono i falchetti
poveri imbelli in balia di un mare sempre più di merda, latra la Polverini,
Bonnie sempre pronta a prendere il malloppo. Questa è la notte sognata da
lustri!
Ma non ci dobbiamo fermare!
Ora deve restituire il titolo di Cavaliere! E prepararsi alla
pena!
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