Come avrà
passato la nottata?
Avrà fatto
due conti?
No?
Allora
glieli faccio io!!
Dunque:
pesano 790,4 Kg se decidesse di pagare in banconote da 500 euro. Ho fatto delle
ricerche appurate: per contenerli tutti occorrerebbero 82, dico 82, borse da PC
portatile, 32 trolley da viaggio 58x38x20,5 cm. Viceversa se li volesse pagare
in taglio da 100 euro peserebbero 4940 Kg! Cinque tonnellate di biglietti da
100 euro che prendono il volo, da Arcore a casa De Benedetti!!
Oh dei del
cielo!
Quale
tremenda punizione gli avete riservato!
E noi che
disperavamo, incapaci di comprendere il perché Zeus non lo avesse ancora
incenerito con uno dei suoi celeberrimi fulmini!
Ignari
dubitavamo, sospettosi cogitavamo ardue sentenze: il destino è cieco e baro, i
furbi alla fine vincono sempre!
Mea maxima
culpa!
Cosparso di
cenere chiedo venia all’Olimpo che ha scatenato cotanta impervia prova a questo
settantasettenne oramai in procinto di colare a picco. Quasi quasi il mio animo
sensibile vorrebbe implorare la grazia per cotanto patimento inflitto! Se ci
fosse un dio dei Moniti Giorgio nell’aere dorato degli dei, sarei quasi tentato
di chiedergli di intercedere!
Si deve
dunque privare di 494 milioni, il signorotto soggiogatore di civiltà, il
despota mediatico che ha avviluppato un intero paese per mezzo delle sue
celeberrime fandonie, che si è reso simpatico nei momenti di gaudio, a dir vero
per pochi eletti, piangente con chi soffriva e ancora soffre per sua colpa,
clemente con gli amici dediti al malaffare di stampo mafioso, falso dispendioso
di aiuti ai miseri, agli sciagurati, ai senza tetto, finto muratore con chi
vedeva dispersi i suoi averi per calamità, fantasioso idraulico con chi stava
affogando, impavido costruttore (sulla carta) con chi cercava un riparo
asciutto.
La
Giustizia, comunista (ma si diciamoglielo almeno lo accontentiamo) perfettamente
comunista, gli ha estirpato 790,4 Kg di banconote da 500 euro, la perfida
bilancia che pareva pendente verso il suo capo inceronato ha deciso invece e
per sempre di privarlo di parte del suo “tessssoro”.
Come un
Gollum meneghino avrà pianto tutta la notte, avrà sporcato il viale della sua
immensa magione di fanghiglia formatasi dallo scioglimento degli strati perenni
di cerone che tentano di mascherarci il suo dissolvimento, la sua canizie, il
suo tramonto incanutente. Si sarà strappato questa notte il tabacco marcio che
ha in testa, avrà cercato conforto negli amici, i grandi suoi amici che da
stanotte inizieranno a scansarsi leggermente.
Lo immagino
nel salone delle feste con luci soffuse a cercare di prendere a calci Dudù per
sfogarsi, a cercare nell’enorme agendona personale qualche troione con cui
cercare di rinvangare i tempi d’oro, le feste, gli amici genuflessi con cui si
sentiva padrone e signore della notte.
Lo immagino
attorniato dai figli in un lugubre silenzio a contare le mazzette, tra uno
scoppio siliconico per stress della primogenita ed un nuovo flirt compensatorio
di un’altra.
Lo
chiameranno gli adepti, lo rincuoreranno vanamente i servi, Verdini lo
rassicurerà di provare ad organizzare un colpo riparatorio, tenteranno di
risvegliarne la sete profonda per il brigantaggio, le azioni inique che da
sempre lo hanno contraddistinto al fine di rimpinguare il bottino di famiglia
scarnificato dalla sentenza.
Volano
dunque via con il vento salubre della condanna 790,4 Kg di banconote color
viola, tra lacrime, sospiri e canti sepolcrali dell’immarcescibile Apicella!
Nel silenzio tombale arcoriano ascolterà in
lontananza le urla sguaiate di chi ha appena testé compreso che i saggi cinesi
in attesa sulla sponda del fiume alla fine hanno sempre, e per sollievo,
ragione!
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