sabato 24 agosto 2013

Triste ricchezza



Proprio vero che la ricchezza non sempre può dare la felicità: prendete quel signore che da vent'anni scrive la nostra vita. Ricchissimo, possidente decine di case, famoso, sciupafemmine. Eppure in questi giorni pare essere l'uomo più infelice al mondo: non riesce a vedere una via d'uscita per mantenere immacolata la sua fedina penale. Invoca amnistie, trama ricatti, spera in uno stravolgimento del diritto che farebbe affondare lo stato.
Niente.
E per di più oggi pomeriggio alle 13.30 accoglierà nella sua bicocca personaggi scomodi, pericolosi per una riunione che dovrà decidere le sorti del governo del nostro paese.

All'incontro ci saranno sicuramente il pupazzo Capezzone, che una volta inserite le pile, sciorinerà la solita filastrocca imparata a fatica dal suo misero magazzino di neuroni e nella quale attacca i giudici comunisti, il rancore degli invidiosi, l'irriconoscenza del popolo italico nei confronti del suo dio arcoriano che tanto ha fatto per esso.

Ci sarà Verdini perché essendo le banche chiuse al sabato, è libero da impegni finanziariamente incaprettanti i forzieri del nostro sistema bancario.

Ci sarà la signora Garnero, che tutti chiamiamo Santanchè non si sa perché, la quale se la riunione dovesse degenerare è pronta a mangiarsi tutti i partecipanti in virtù dell'enorme bocca siliconica di cui è provvista.

Ci sarà il Minzo! Si, il Minzo con al seguito la lunghissima lingua felpata che lecca da lustri il suo vate e che noi coglioni abbiamo visto in azione per centinaia di serate durante il TG1 che pagavamo di tasca nostra a mezzo canone per un importo di 109,13 euro e che ci donava la nettissima sensazione di essere dei babbani di statura mondiale. Augusto Minzolini arriverà all'incontro con una cassa di carte di credito appositamente create per lui, che striscerà per sfizio durante la discussione più che altro per non perdere l'enorme abilità a compiere siffatta operazione.

Forse sarà presente anche Cicchitto, guarda caso colpito da un inusuale senso di caritatevole umanità ed invocante in queste ore il perdono per i poveri carcerati ammassati come sardine nelle nostre carceri e che chiamiamo con commozione amnistia. Cicchitto si offende molto se qualcuno osa pensare che questa improvvisa folgorazione possa essere messa in relazione alle vicende giudiziarie del suo boss! A volte se si innervosisce molto pare esca di corsa dalla cuccia, abbaiando come un molosso napoletano.

Ecco quindi perché mi sento felice di non essere miliardario come il Tappo, il quale poveretto oggi pomeriggio dovrà rinforzare la servitù per proteggere l'argenteria della sua magione, visto gli arrivi imminenti dei suoi adepti che hanno preso molti spunti dalla sua vita malavitosa, di triste signorotto con il tabacco marcio sulla testa!

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