Dunque ci siamo: il barattolo della colla lo porterà Fioroni, la
pennellessa la userà Epifani, la scala la reggerà Franceschini ed il più bel
manifesto elettorale mai fatto a memoria d'uomo lo incolleranno assieme,
dandosi anche un amichevole buffetto, Scendi-Letta e il fido Alfano.
Quando oggi pomeriggio il Consiglio dei Ministri decreterà la
scomparsa definitiva dell'IMU, che ricomparirà però a gennaio del 2014 sotto
altro nome tipo service tax, il PD per l'ennesima volta farà un piacere al PDL
spianandogli la strada per una nuova vittoria elettorale.
Pare già di sentire tutti i tromboni pidiellini e la trombetta
Brunetta fregiarsi della paternità della morte della mefitica tassa IMU (balla
colossale! Solo cambio di nome).
Senza contare gli attestati di stima e di richiamo all'unità
nazionale che stanno pervenendo da esponenti di spicco di quello che una volta
era il partito di opposizione in merito alla tragica situazione giudiziaria del
Tappo Delinquente.
Viene quasi da pensare, malvagiamente, che sia in corso una
sceneggiata in puro stile partenopeo: da una parte i piddini irremovibili che
chiedono rispetto della legge, dall'altra coloro che in nome di un non meglio
precisato garantismo, invocano la concessione di clemenza per il Condannato;
liti, urla con il solo obbiettivo di mettere un poco di olio sopra la supposta
pronta per noi italici a partire da settembre.
Sullo sfondo si staglia la legge Severino che parebbe essere
diventata improvvisamente incostituzionale e che solo qualche mese fa fu votata
dai due terzi del Parlamento...
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