domenica 5 maggio 2013

Ecce articolo!


La fotografia migliore di quello che politicamente ed attualmente penso è in una lettera pubblicata questa mattina sul Secolo XIX a pagina 5 a firma Mauro (!!) Barberis che è ordinario di Filosofia del Diritto all'Università di Trieste.

Per chi non può direttamente leggerla, la riassumo brevemente.

E' una lettera indirizzata a tal Riccardo Ferrante, ordinario di Storia del Diritto all'Università di Genova e responsabile Giustizia del PD genovese, che sicuramente ha idee diametralmente opposte al Barberis.

Il dott. Barberis ricorda all'amico di aver votato per decenni Pci, Pds, Ds, Pd in mancanza di meglio e senza trarne benefici personali (come il sottoscritto).
Bellissima la constatazione che agli occhi dei politici l'aver scritto tomi, saggi, articoli poteva essere solo una colpa. In effetti, aggiungo io, quando sei dentro un partito di tali ambizioni come quello democratico, puoi far tutto ma non pensare! Renderesti molto nervosi coloro che si credono i padroni della struttura!

Andiamo avanti, trascrivo integralmente:

"Oggi, come sai, non sono disposto a dare altro credito a una dirigenza rivelatasi, nei casi migliori, miope, meschina e interessata solo alla conservazione dell'avviamento della Ditta."

Che meraviglioso suono odono le mie orecchie! Ma allora non sono solo a pensarla così !!!

"Ora non ce la faccio più - continua Barberis - non dopo le elezioni  del Presidente della Repubblica, quando non avete scelto Stefano Rodotà, e passi, ma poi avete scelto Romano Prodi solo per affossarlo nel segreto dell'urna. Di Bersani, d'ora in poi, non ricorderò più le doti di amministratore, le liberalizzazioni e neppure le imitazioni di Crozza - Bersani che imita Crozza, non viceversa- ma la mano sulla spalla di Angelino Alfano."

Eh, caro dottor Barberis! Quella foto dice tutto! E' il Bignami dei vent'anni di presa per i fondelli che i finti uomini di sinistra ci hanno propinato. Quella foto, inserita in questo blog con il commento The End, è la consacrazione dell'Accordo ventennale che fu redatto ai tempi della crostata di casa Letta, zio di Enrico,  che oltre ad aver vanificato la speranza che il medesimo dolce potesse essere andato di traverso a qualcuno, ha creato tutti i presupposti per far sì che la commedia scritta a quattro mani, andasse definitivamente in scena tra gli applausi dei manigoldi di ambo le parti.

"Tenetevi pure il PD, meglio, datelo a Matteo Renzi, che ha tutte le doti, lo dico senza ironia, per farne un partito di centro, capace di arginare i rigurgiti berlusconiani. Il Governo Letta, così glamour da chiedersi cosa abbiate promesso a Berlusconi per farlo, prefigura il PD del futuro. Peccato solo che si tratti di una cosa già vista: si chiama Democrazia Cristiana, ricordi? "

Senza ombra di dubbio professor Barberis, senza ombra di dubbio! E se per certi versi non sia tutto deprecabile quello che la balena bianca fece in Italia per oltre vent'anni, resta però il gusto amaro del muoversi da democristiano, dell'agire da democristiano, del tramare da democristiano, del trombare l'altro democristianamente, del cercare il potere e l'assenso più largo possibile contro tutte le proteste interne, i commenti esterni, in stile democristiano .... insomma facendola breve: Pierferdinando Casini!

Ed ecco il gran finale:

"Se voterò, d'ora in poi, non sarà per un partito di centrosinistra, con o senza il trattino, ma per un partito laburista e dei diritti, nella tradizione liberalsocialista. Spero che ci siano i Rodotà e gli Zagrebelsky, i Vendola e le Boldrini, i Civati e le Puppato, le Serracchiani e i Landini: ma anche quel mio allievo di Trieste che è diventato consigliere comunale facendosi propaganda porta a porta, battendo signori delle tessere e spendendo in tutto 320 euro.
Non un partitino di opposizione, però, e neppure un contenitore per apparati in fuga dal PD o delusi del grillismo: ma un grande partito di governo, europeo, liberale e di sinistra, che metta insieme tutte le competenze, l'immaginazione e le speranze sinora rimaste fuori dalla politica solo perché programmaticamente umiliate dai politici."

Che dire? Praticamente l'ho trascritta tutta! 
Ma credo che sia da queste parole che si debba ripartire, cercando di non guardare più a quello che sta accadendo nel presente a Roma e per il quale ogni persona saggia e retta di cuore dovrebbe provare imbarazzante senso di vergogna.

W il prof. Barberis, W Enrico Berlinguer, W l'Italia libera da Berlusconi!!!

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