martedì 23 ottobre 2012

Cimelio ritrovato!


La mia lotta con il cibo è decennale. Una lotta senza quartieri fatta di alti e bassi, di cadute... di ricadute....

E guardando nel ripostiglio cosa ho trovato?

Una poesia, di dolore scritta il 28 dicembre 1994!

L'ho riportata alla luce, scannarizzata e trasformata in word .. e ve la propongo. L'ho lasciata così come la scrissi nel 1994.

Noterete come sia pregna di dolore, di nostalgia. Se ben mi ricordo con l'inizio del 1995 mi mettevo a dieta stretta! Pesavo circa 115 Kg e l'addio al Cibo (quello vero) era stato per me tragico!

Da allora sono sceso e risalito ... come in altalena....



ADDIO

di Mauro Sciamanna



Nel mezzo del cammin di mia vita
mi ritrovai col problema
di dover dimagrir d'acchita
e sulla bilancia lanciar l'anatema;

ebbi perciò occasione grande
di vedermi a quattr'occhi
da solo in mutande
e colpito decisi di mangiar solo finocchi.

Lo sgomento m'assalì
vedendo correre l'atleta Antibo;
fu allora che capii
di aver dato troppo peso al cibo.

Perciò mi ritrovo
solo e disperato
con sul piatto un rovo
e con il mesto ricordo di un gelato.

Ecco perche ho pensato
di affidarmi alla Musa della rima
per far cader nell'oblio lo stufato
per dimenticar la nobilissima cima.

Addio, addio lussureggianti antipasti
preludio di una immensa gioia
sì che i gastrici liquidi vi accogliean coi fasti
tanto solenni da ricever con gaio anche la soia.


Addio carciofini teneri ed oliosi,
olive candide e brunite,
salmone acciuffato nei marosi,
acciughette smilze e inviperite.

Addio, addio primi piatti
aurora tiepida e maestosa
di un pranzo che rendea un'allegria da matti,
e facea dell'esofago la certosa.


Addio ravioli, cuscini per un sogno culinario,
addio tortellini, bacio della dea Palato
festa e danza per le papille, che facean lo straordinario
pronte a ospitar altro salato;

addio trenette al pesto e spaghetti al sugo,
così attraente e accattivante;
per voi sarei disposto a chiamarmi Ugo,
e a diventar pallon gonfiante.

Addio secondi piatti e affini
sole alto di un incontro d'amore,
addio melanzane e cotechini
masticati con tremore;

quando vi rivedrò e incontrerò,
condannato a scansarvi con paura,
ma certo che non mi ravvederò;
ci rivedremo nuovamente nella più placida calura.

Addio salamini soli e condannati.
addio olii inebrianti e sfuggenti,
addio zucchini e funghi impanati
cembali squillanti per i denti.


Addio formaggette splendide e cangianti
addio caciucchi e timballi favolosi,
addio vini inebrianti
addio mascarpone, sire dei golosi.

Addio, addio dolce sapore
tramonto di un abbraccio di gioia
addio soave incantatore
uovo che nascondi la sorpresa come il cavallo di Troia.


Addio buccellati e millefoglie,
pasticcini e bomboloni,
oasi benefiche che vivete sulle soglie
delle muse e dei cannoni,


pronte a sparar bellezza
ai recettori che trasformavan tale sensazione
con mirabile prontezza
in effluvio fragrante di culinaria commozione.

Addio, addio a tutti voi
compagni di viaggi estasianti
vissuti con la certezza del poi,
già tracimanti di mesti rimpianti.


Addio, addio ristoranti e pizzerie
alcove di amori galattici,
addio liquori e sangrie
finali e appassionanti mantici.

Addio cuochi e camerieri
addio tavole imbandite;
rimarrete nei miei pensieri
ma diverrete foto scolorite.


Addio a voi tutti
vado a ripristinarmi;
non sentirete più i miei rutti
non guarderete più la pancia mia grattarmi.

Solo con il mio nuovo cibo starò
uno straniero per le mie mascelle,
un intruso che malvolentieri incontrerò
e che me ne farà veder delle belle!

Eccomi a voi risi bianchi
e grammi contati!
eccomi qui con già i pensieri stanchi
ansioso di riveder i miei gelati.

Vi debbo incontrar per colpa di messer Colesterolo
vi debbo veder per causa di codesto signore
sempre nascosto dietro le carni al barolo
sempre in agguato dentro ad un semifreddo alle more.

E' lui il nemico folle
è lui che ostacola il rapporto
tra me e le pastafrolle
tra me e lo spiedino contorto.

Vorrei dirgli e non lo nego
che la lotta sarà dura
ma di certo non mi piego
anche se trangugiar devo verdura.

Sono certo che un bel dì
siederò di nuovo a mensa
e tra un carciofo ed un supplì
gusterò di nuovo tanta salsa.

Addio quindi ma momentaneo
state certi tornerò
e sarà una festa senza neo
ove cento bottiglie stapperò.


    28/12/1994  

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