E' di oggi la notizia che la Svizzera ha bocciato il referendum che proponeva di allungare di due settimane le ferie dei propri lavoratori.
Dal mondo si sono levati commenti di ammirazione per questo popolo che apparentemente sembra capire la situazione economica mondiale.
Ma non è così!
Di seguito elenco alcuni pensieri in merito per avvalorare la mia tesi:
Quando lo svizzero va in vacanza, per lui inizia
il lavoro. Se va in hotel lava tutto il bagno, pulisce la camera, prima della
colazione pulisce le posate, i bicchieri e poi giudica gli altri ospiti della
struttura, evidenziando il fatto che nel mondo esiste la Svizzera ed il resto
del pianeta. Se nell’hotel vi è la presenza di qualche persona di colore,
chiama la polizia perché teme che l’individuo possa essere un terrorista. Se
per caso va in vacanza in camper, occupa 20 parcheggi, discute animosamente con
gli indigeni, chiedendo loro di mettere le pattine anche nei dintorni del
camper in modo da non disturbare la quiete che pretende, essendo svizzero.
Quando lo svizzero è in vacanza all’estero,
resta collegato al suo paese attraverso una fitta rete di strumenti, in modo da
poter controllare i propri investimenti. L’hotel diventa una piccola borsa
mondiale e le tv di tutto l’albergo rimangono sintonizzate sui programmi di
borsa. Lo svizzero pretende di fare colazione alle 3 di notte perché dopo deve
seguire le borse asiatiche e ad un diniego della direzione, denuncia la
struttura alla magistratura.
Le auto che lo svizzero porta in vacanza, vanno
pulite quotidianamente. Lo svizzero alla mattina dopo la chiusura delle borse
asiatiche, esce dall’hotel con lente di ingrandimento e scruta la carrozzeria dell’auto
per verificarne l’integrità e la pulizia. Dopo di che pretende alle ore 7 che l’auto
venga pulita ed in caso di mancanza ai strutture idonee, dopo aver esclamato a
gran voce che come in Svizzera non si sta bene in nessuna parte del mondo,
provvede egli stesso alla pulizia dell’auto levando acqua all’hotel che non può
riempire la piscina e neppure garantire l’igiene degli altri clienti che nel
frattempo si sono alzati perché svegliati dalle grida dello svizzero.
Lo svizzero fatica tutto il giorno per garantire
igiene e sicurezza alla propria famiglia che per statuto non saluta nessuno,
ritenendo gli altri abitanti del pianeta rozzi, diversi e soprattutto incivili.
Si muove insieme ad altri connazionali e formano delle enclavi viaggianti.
Pretendono tutto, criticando ogni piccolo inconveniente. Non riescono a
comprendere perché gli altri bambini non siano biondi come loro, e piangano per
qualsiasi cosa. Capita di frequente che se lo svizzero ha come vicino di camera
una famiglia con un bimbo che magari di notte piange naturalmente, egli chiami
il telefono azzurro facendo intervenire le forze dell’ordine, per un sospetto
di violenza su minori. Tutto l’albergo rimane sveglio per tutta la notte per le
investigazioni degli inquirenti.
Lo svizzero al mare per prima cosa non
concepisce che possa esistere così tanta acqua salata messa insieme e cerca
prove sulla veridicità della natura consultando teologi, naturalisti e Piero
Angela. Una volta convinto, ma non troppo, esige che ci sia sempre la presenza
di qualcuno della sicurezza quando con la sua famiglia, raggiunge la spiaggia,
in genere alla 7.15 tra la chiusura delle borse asiatiche e l’apertura di
quella di Milano. Nel caso arrivi prima controlla scrupolosamente l’orario dell’alba
e se denota dei ritardi nell’ordine dei nanosecondi sul sorgere del sole,
scatena una polemica furiosa coinvolgendo in videoconferenza, il Centro Ora
Terrestre Mondiale di Londra, il Vaticano per problemi legati alla non
perfezione divina e l’ONU, fermo restando che la rilevazione dell’ora sia stata
fatta per mezzo del proprio orologio da polso, svizzero, del costo di qualche
centinaia di migliaia di euro che per ovvie ragioni è il riferimento dell’Ora
Esatta Universale. Al termine della vacanza, lo svizzero torna a casa per
riposarsi in qualche ufficio lindo, perfetto e preciso di qualche cantone.
Tutti i fuochi di artificio che vengono fatti in estate in varie località
turistiche, non sono sparati per onorare qualche santo, ma per salutare la
partenza di uno svizzero che ha terminato le ferie.
Nessun commento:
Posta un commento