martedì 3 gennaio 2012

Lettera aperta


O connubio di tutte le anti virtù dell'umanità!
O perfetto mix di falsità e becera fede in qualcosa che è agli antipodi con il cristianesimo!
O vate dell'inganno e del sottobosco!
O paladino di quell'alcova affaristica che risponde al nome di Comunione e Liberazione!

Non hai trovato il coraggio, nè la forza per andare a visitare la salma di un tuo amico, di un tuo faro, di un tuo punto di riferimento per gli squallidi affari che in nome di un dio che non mi appartiene, hai concluso nella tua regione della quale ti credi faraone.

Il simil prete Verzè che pochi ricordano come sospeso a divinis dal 1973,  deceduto la notte di San Silvestro, era tuo compare.
Con lui hai fatto e rifatto accordi che prima o poi verranno fuori e se anche non verranno fuori su questa terra, saranno giudicati dal Giudice Supremo!
Ho la nettissima sensazione che, al pari di molti dottori che sono anche cardinali tuoi amici, tu possa sperare che alla fine di questa vita terrena non ci sia nulla!
Mi spiego: il trafficare, il concedere previlegi, il concludere affari nel torbido, avranno un peso un Domani, ammesso che ci sia qualcosa. E tu sei responsabile di fatti che stridono con la matrice cattolica che sempre ed in ogni luogo cerchi di mettere davanti a te come scudo.

Ma il fatto nauseabondo della tua assenza ieri davanti alle spoglie del simil prete Verzè, unita a quella del nano vecchio e perduto, rafforza in noi la certezza di come sia preferibile avere un crollo in casa piuttosto che un ciellino al desco!

Senza stima !

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