Un tempo lontano quando da bambini giocavamo ed eravamo gruppo, sapevamo a vicenda le marachelle che compivamo ed in un certo senso, uno era complice dell’altro. Ben inteso che il tutto era circoscritto a semplici e leggere negligenze quali marinare la scuola o comprare giornalini dove comparivano ragazze svestite che al giorno d’oggi sono la regola di pubblicità e video musicali.
Appena nasceva qualche incomprensione e litigio, subito scattava nella mente di qualcuno la rappresaglia e l’avviso che se il problema fosse continuato i genitori del litigante sarebbero venuti a conoscenza di alcuni particolari a loro sconosciuti. E l’aggredito di conseguenza minacciava anche lui la stessa azione, e subito la pace e la serenità tornavano nel gruppo.
Dopo tanti anni e moltiplicate per mille, quelle situazioni si sono ripresentate nell’ambito politico, con lo stesso risultato. Ma qui parliamo purtroppo non di ragazzi ma di settantenni che guidano il nostro paese!
Il Presidente della Camera è stato pubblicamente linciato, e forse non con la consueta falsità, dal giornale di famiglia del Premier italiano per la nota vicenda della casa di Montecarlo ove abita il fratello dell’attuale compagna di Fini. Resta inteso che la spiegazione dell’on.Fini non è convincente. Ma l’atto grave di tutto è che appena qualcuno del cosiddetto Popolo delle Libertà accenna un minimo di dissenso nei confronti del Faraone, immediatamente come nelle migliori mode del comunismo dell’Est, la stampa di proprietà del Premier spara ad altezza uomo per massacrare il dissenziente.
Ma torniamo alla questione: è bastato che qualcuno dei dissidenti accennasse ad alcuni problemucci legati alle vicende del premier, vedi acquisto casa di Arcore già da noi trattata in precedente blog, vedi società off shore legate al magnate milanese, vedi affari con Putin e Gheddafi, vedi processi in corso, è bastato questo perché ieri sera per mezzo di un comunicato ufficiale della Presidenza del Consiglio in uno stile simil Gandhi, il Premier porgesse la mano ai transfughi della coalizione e per mezzo del suo avvocato leggermente oscurato Ghedini, iniziasse un dialogo per riportare la serenità ma soprattutto per evitare che alcune “cosucce” venissero alla ribalta. E queste non sono marachelle!
Che dire? A parte che concordiamo con Famiglia Cristiana sul fatto che siamo nauseati da questa politica, a parte questo, non possiamo non notare che al di là del fiume la cosiddetta opposizione oltre a non approfittare del momento, forse perché succube e infangata anch’essa, sembra recitare il copione dell’opposizione. E non è assolutamente vero che coalizzarsi tutti contro il Faraone sia la miglior scelta democratica, anzi. Quanto durerebbero al potere Casini e Di Pietro insieme? O Bersani e Fini? Forse due e tre ore, il tempo del giuramento. E si ricommetterebbe il tragico errore della precedente coalizione di sinistra, solo nel nome, del governo Prodi, con Mastella e Bertinotti uniti in che cosa?
Un governo di sinistra avrebbe dovuto e dovrà mettere al centro, al primo punto del primo consiglio dei Ministri il cardine per far vivere questa democrazia: il conflitto di interessi dell’attuale Premier. Un problema mai risolto, mai trattato, dimenticato, ridicolizzato, dai cosiddetti uomini di sinistra, forse per incapacità, sicuramente per convenienza! E’ da vent’anni ormai che questo vero cancro coabita con noi. E nessuno è stato in grado di risolverlo. Penso spesso a come sarebbe stato leale nella prima riunione del passato governo di sinistra, se Prodi dopo aver raccolto il no dell’attuale e premiato deputato europeo Mastella su un decreto che diminuisse l’enorme potere mediatico del Faraone milanese, avesse subito rassegnato le dimissioni e si fosse immediatamente tornati a votare! E quanti voti la sinistra avrebbe raccolto da questo gesto democratico!
Ma sono chimere, di chi oramai vede come unica risolutrice di questi enormi problemi soltanto lei, Madre Natura e il suo fantastico ciclo biologico!
Appena nasceva qualche incomprensione e litigio, subito scattava nella mente di qualcuno la rappresaglia e l’avviso che se il problema fosse continuato i genitori del litigante sarebbero venuti a conoscenza di alcuni particolari a loro sconosciuti. E l’aggredito di conseguenza minacciava anche lui la stessa azione, e subito la pace e la serenità tornavano nel gruppo.
Dopo tanti anni e moltiplicate per mille, quelle situazioni si sono ripresentate nell’ambito politico, con lo stesso risultato. Ma qui parliamo purtroppo non di ragazzi ma di settantenni che guidano il nostro paese!
Il Presidente della Camera è stato pubblicamente linciato, e forse non con la consueta falsità, dal giornale di famiglia del Premier italiano per la nota vicenda della casa di Montecarlo ove abita il fratello dell’attuale compagna di Fini. Resta inteso che la spiegazione dell’on.Fini non è convincente. Ma l’atto grave di tutto è che appena qualcuno del cosiddetto Popolo delle Libertà accenna un minimo di dissenso nei confronti del Faraone, immediatamente come nelle migliori mode del comunismo dell’Est, la stampa di proprietà del Premier spara ad altezza uomo per massacrare il dissenziente.
Ma torniamo alla questione: è bastato che qualcuno dei dissidenti accennasse ad alcuni problemucci legati alle vicende del premier, vedi acquisto casa di Arcore già da noi trattata in precedente blog, vedi società off shore legate al magnate milanese, vedi affari con Putin e Gheddafi, vedi processi in corso, è bastato questo perché ieri sera per mezzo di un comunicato ufficiale della Presidenza del Consiglio in uno stile simil Gandhi, il Premier porgesse la mano ai transfughi della coalizione e per mezzo del suo avvocato leggermente oscurato Ghedini, iniziasse un dialogo per riportare la serenità ma soprattutto per evitare che alcune “cosucce” venissero alla ribalta. E queste non sono marachelle!
Che dire? A parte che concordiamo con Famiglia Cristiana sul fatto che siamo nauseati da questa politica, a parte questo, non possiamo non notare che al di là del fiume la cosiddetta opposizione oltre a non approfittare del momento, forse perché succube e infangata anch’essa, sembra recitare il copione dell’opposizione. E non è assolutamente vero che coalizzarsi tutti contro il Faraone sia la miglior scelta democratica, anzi. Quanto durerebbero al potere Casini e Di Pietro insieme? O Bersani e Fini? Forse due e tre ore, il tempo del giuramento. E si ricommetterebbe il tragico errore della precedente coalizione di sinistra, solo nel nome, del governo Prodi, con Mastella e Bertinotti uniti in che cosa?
Un governo di sinistra avrebbe dovuto e dovrà mettere al centro, al primo punto del primo consiglio dei Ministri il cardine per far vivere questa democrazia: il conflitto di interessi dell’attuale Premier. Un problema mai risolto, mai trattato, dimenticato, ridicolizzato, dai cosiddetti uomini di sinistra, forse per incapacità, sicuramente per convenienza! E’ da vent’anni ormai che questo vero cancro coabita con noi. E nessuno è stato in grado di risolverlo. Penso spesso a come sarebbe stato leale nella prima riunione del passato governo di sinistra, se Prodi dopo aver raccolto il no dell’attuale e premiato deputato europeo Mastella su un decreto che diminuisse l’enorme potere mediatico del Faraone milanese, avesse subito rassegnato le dimissioni e si fosse immediatamente tornati a votare! E quanti voti la sinistra avrebbe raccolto da questo gesto democratico!
Ma sono chimere, di chi oramai vede come unica risolutrice di questi enormi problemi soltanto lei, Madre Natura e il suo fantastico ciclo biologico!
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