sabato 24 luglio 2010

I risparmi di una vita

In tempi andati la frase i risparmi di una vita veniva usata per spiegare situazioni gravi o importanti, come “gli han rubato in casa i risparmi di una vita”, o anche “ha dilapidato in una notte i risparmi di una vita” perché in ogni epoca queste parole furono e sono sinonimi di fatica, parsimonia e sudore.
La frase è stata pronunciata qualche giorno fa da un grande esponente del PDL , Loris Verdini, quello che alla convention di Roma del Partito dell’Amore organizzata dal Grande Cesare prima delle regionali esclamò riguardo al numero dei presenti “siamo un milione!!!” facendo sobbalzare dai loro inginocchiatoi Fede e Cicchitto che pur sforzandosi di vedere un milione di persone, al massimo potevano arrivare a ducentomila contando anche i passanti, i cani e i tecnici audio del TG della tv privata di Silvio, Rai Uno.
Orbene, Verdini ai magistrati che gli chiesero spiegazioni sul conto da due milioni e mezzo di euro a lui intestato, ha risposto appunto che quei soldi sono il frutto dei risparmi di una vita.
Tanto di cappello onorevole per la parsimonia e per il fiuto negli affari che ha avuto e che tutt’ora sembra avere, anche perché molti credono che dietro a quella melmosa vicenda che sta venendo a galla e che chiamiamo P3 e che inopinatamente cerca di coinvolgere anche lei, non ci sia altro che l’opera scellerata di quattro babbei, come sono stati definiti, o poveri pensionati come li ha chiamati il giovane vecchio Silvio. Tremiamo al pensiero che quei quattro poveri fessi possano in realtà essere la punta di un iceberg tremendo in grado di minare le basi, già indebolite, di questa nostra simil democrazia!
Se non ci fossero state le intercettazioni, saremmo all’oscuro di tutto; invece sappiamo che questa cricca operava come un cancro dentro le istituzioni. Ed il tentativo del premier di minimizzare, di dichiarare alla nazione che il partito dell’Amore è sano come un pesce, fa venire in mente Mikhail Yuhanna in arte Tareq Aziz ministro degli esteri iracheno al tempo della guerra con gli Usa, che in diretta Tv mentre dietro di lui si vedevano le esplosioni dell’attacco finale statunitense alla capitale, dichiarava serenamente che la situazione era sotto controllo e che tutto stava filando liscio!
In conclusione anche alla luce della dichiarazione Fiat di spostare la produzione di auto in Serbia, penso che gli operai della casa torinese già in preda all’ansia per il mantenimento del posto di lavoro, siano oltremodo tristi e invidiosi nell’apprendere che se avessero agito come Loris nella vita, adesso all’ombra di duemilioniemezzo di euro potrebbero serenamente fregarsene delle vicende della Famiglia torinese, che in barba ad ogni pensiero manageriale serio, democratico ed umano stanno per lasciarli a casa solo ed esclusivamente in nome del dio profitto.

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